Disastro del Gleno, in 2mila in alta quota per non dimenticare
In duemila a quota 1.500 per non dimenticare una delle più grandi tragedie che nel secolo scorso colpì il nostro territorio
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In duemila a quota 1.500 per non dimenticare una delle più grandi tragedie che nel secolo scorso colpì il nostro territorio.
In tanti domenica hanno deciso di salire alla piana del Gleno, alle spalle degli imponenti resti di quella diga che crollò il primo dicembre 1923 causando oltre 400 vittime tra la Val di Scalve e la Val Camonica.
L'occasione è stata fornita dalla rappresentazione teatrale del monologo "Gleno, 1 dicembre 1923" di Emanuele Turelli. Un'ora e mezza tra parole, musica e danza, uno spettacolo intenso e commovente che ha tenuto desta l'attenzione del pubblico, protagonista anch'esso di una mattinata di testimonianza civile.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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