Disastro del Gleno, il ricordo delle vittime ad Angolo Terme
I bambini lanciano rose rosse nel torrente Dezzo dal ponte di Angolo Terme, che quel primo dicembre di cento anni fa venne risparmiato dalla furia della piena prodotta dal disastro del Gleno. Mazzunno fu cancellata, i morti ufficiali furono ventitré. I loro nomi sono stati letti oggi pomeriggio nella cerimonia che ha ricordato la tragedia che sconvolse la val di Scalve, Angolo e Corna di Darfo.
Quelle rose hanno simboleggiato tutte le 359 vittime ufficiali (molte di più quelle vere). La cerimonia è stata uno dei momenti dedicati fin dal mattino al centenario, fra doverosa memoria e suffragio. Il Comune di Angolo ha inaugurato il Memoriale delle vittime: dieci pannelli collocati dalla piazza Alpini al ponte lungo via Regina Elena che raccontano la costruzione della diga, l'origine e le conseguenze del disastro, le testimonianze dei sopravvissuti. Sul ponte, miracolosamente rimasto in piedi, ci sono i pannelli con i nomi dei morti: intere famiglie distrutte.
Subito dopo l'inaugurazione le celebrazioni si sono spostate nella parrocchiale di Corna (104 i morti del paese) con la messa presieduta dal vescovo di Brescia Pierantonio Tremolada. «Il dolore di chi perse i propri cari e i morti non possono essere dimenticati», ha sottolineato. Per rendere onore a quei lutti «dobbiamo rinnovare la nostra fede nella vita eterna. Quelle persone stanno sperimentando la vita piena di luce che aveva sperato durante l'esistenza».
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