Delitto di Ono S. Pietro: Iacovone non si presenta in aula
Per la prima volta avrebbe dovuto incrociare in un’aula di tribunale lo sguardo della sua ex moglie, la madre dei due bambini, Andrea e Davide di 9 e 12 anni, che lui stesso ha ucciso, dando poi fuoco ai due corpicini la mattina del 16 luglio 2013.
Invece Pasquale Iacovone oggi, in Tribunale a Brescia, non si è presentato. «L’amministrazione penitenziaria di Opera non ha dato il nullaosta per il trasferimento» ha spiegato l’avvocato Gerardo Milani, legale del padre di Ono San Pietro, condannato all’ergastolo in primo grado e che ora dovrebbe iniziare il processo d’Appello.
Il condizionale è d’obbligo. Qualora venisse dimostrato che Iacovone non sia in condizioni psico-fisiche per affrontare un’udienza, potrebbe scattare la sospensione del processo. «C’è il rischio, ma allo stato attuale non è possibile», garantisce l’avvocato Milani.
L’udienza che doveva tenersi oggi, venerdì, è stata rinviata a venerdì prossimo, ma due giorni prima, mercoledì, un medico nominato dal giudice Enrico Fischetti, il dottor Giovanni Ciraso, dovrà verificare se Iacovone potrà essere trasferito dal carcere al tribunale di Brescia. Una perizia di fatto che potrebbe aprire nuovi scenari in questa fase processuale.
Un rinvio, quello odierno, che la mamma dei due bambini uccisi ha accolto con dolore. «L’ennesima pagina nera scritta da una giustizia sempre arrivata in ritardo in questa triste storia», commenta uno zio della donna. Lo stesso che per tre volte ha scritto il suo dolore e il suo disappunto al ministro Cancellieri prima e al ministro Orlando poi, Guardasigilli in tempi diversi.
Tre lettere inviate con raccomandata di ricevuta di ritorno, alle quali mai è stata data risposta. «Una irritante freddezza burocratica» l’ha definita lo zio di Erica Patti, madre ancora in cerca di giustizia.
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