Valcamonica

Dal Broletto al brolo: «Basta politica, ora scrivo poesie»

La «rivoluzione» dell’ex sindaco e assessore Mario Maisetti, che adesso vive tra fiori e montagne
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Lontano dai palazzi e dagli ingranaggi della politica, Mario Maisetti ha riscoperto il piacere della lentezza e della poesia. Dopo quasi trent’anni di battaglie col Carroccio, dieci anni da sindaco di Angolo Terme e un mandato da assessore provinciale alla Sicurezza, il «nuovo» Mario ha detto basta «ai compromessi e alla fretta».

L’uomo che incontriamo nella sua casa nel parco delle Sorline tra rose selvatiche e lamponi, ha ritrovato l’amore per la montagna («ho fatto otto volte l’Adamello in tre anni») e raccolto nel pc quasi seicento poesie, ricordi e pensieri scritti nella luce di un tramonto e allo scoccare di un anniversario.

 

 

«Non rimpiango nulla di ciò che ho fatto ma la politica non mi manca per niente - assicura Mario mentre sediamo nell’ombra del portico -. In tanti mi hanno chiesto di rientrare o impegnarmi in qualche associazione. Ma tutto quello che mi serve per stare bene ce l’ho qui».

Il «qui» sono la casa e la moglie Floris, i figli e il patrimonio di libri e fotografie che raccontano una vita di affetti. «Ho dato le dimissioni dal partito il 4 giugno 2014 e, da allora, ho chiuso davvero con la politica - racconta senza giri di parole -. Il primo periodo non è stato facile ma c’era un mondo di persone e rapporti umani che avevo trascurato per anni con l’alibi che avevo mille cose da fare: ma, nella vita, sono poche le cose che contano veramente».

 

 

Conosce le montagne camune come le stanze di casa sua, coltiva fiori e amicizie e ha scritto un mare di pensieri e poesie che svelano l’attaccamento alla famiglia e alle tradizioni, una fede cristiana semplice e granitica, le delusioni per promesse non mantenute e lo stupore davanti a un tramonto o un cielo stellato. «Non li pubblicherò mai, ma li lascio ai miei figli come ricordo», conclude Mario.

Le discese sul Po in camicia verde e gli anni di «Roma ladrona», non gli appartengono più: oggi sogna di poter dormire al bivacco Giannantonj per guardare l’alba sul Pian di Neve. E, lassù, scrivere un’altra poesia. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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