Da Darfo a Dubai: la strada d’artista di Giovanni Cristini
«Giovanni, vai avanti! Questa è la tua strada»: queste le parole che suo padre gli disse qualche tempo prima di morire. E lui, Giovanni Cristini, che ha respirato arte sin da piccolo proprio tra le tele di papà Giuseppe (pittore di «falsi d'autore», studente di Brera e docente di storia dell’arte) di strada ne ha fatta tanta, come testimoniano le opere che inondano di luce lo studio nella sua casa di Angone di Darfo.
Ora il maestro camuno - nato sul Sebino, ma da anni di casa in Valle dove vive con la moglie Loretta e i figli Giorgio e Giulia - è stato selezionato per partecipare all’evento «Pace e Amore» all’Expo 2020 Dubai. Cristini sarà uno degli artisti italiani, unico bresciano, che rappresenteranno il nostro Paese all’esposizione universale, con una mostra che sarà in anteprima dal 29 marzo al 4 maggio, all’Ex Chiesa Anglicana di Alassio. A settembre il maestro sarà ospite della Camera dei Deputati per la presentazione ufficiale del catalogo. In questi giorni - l’ultima tela sul cavalletto rappresenta dei cavalli - verranno selezionate le opere (almeno tre) da inviare negli Emirati Arabi.
Papà Giuseppe sarebbe orgoglioso di quel ragazzino che prendeva in mano pennelli e colori forse senza grande convinzione nel suo studio tanti anni fa. La partecipazione all’Expo, infatti, è solo l’ultimo dei successi di Giovanni che ha cominciato a dipingere - le sue sono tutte tele di grandi dimensioni e dipinge solo ad olio - per professione oltre 20 anni fa, ma che ha dato una svolta alla sua arte da cinque anni, da quando ha incontrato il gallerista bresciano Andrea Barretta ed ha affidato ad Alessandro Pizzamiglio l’organizzazione degli eventi che lo riguardano. «Da cinque anni tutto il mio mondo è cambiato. Non senza fatica Andrea Barretta mi ha accompagnato alla scoperta della mia vera arte - spiega Giovanni -. L’arte è originalità, io creo, non copio e spero di avere sempre la voglia e l’umiltà di andare avanti», dipingendo ogni giorno nel soppalco della casa via San Carlo.
Nel frattempo ha ottenuto il titolo di maestro, ha aumentato le sue quotazioni, è stato inserito nel Catalogo d’arte moderna Mondadori, ha pubblicato una monografia curata dallo stesso Barretta, ha partecipato a mostre. Intanto si gode la sua vita da «persona normale» - come lui si definisce - che trova un suo io originalissimo davanti alle tele su cui colori e forme geometriche diventano volti, paesaggi, emozioni, storie e racconti. Oggi, come dice Barretta, Cristini «è un artista sincero che lavora con passione, lontano da furbizie concettuali e vicino all’arte come sinonimo di estetica, interprete dell’arte contemporanea non leziosa né corrotta».P. COM.
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