Croce del Papa, «costruirne un'altra sa di beffa»
«Non esiste risarcimento che possa restituire l’unico figlio all’affetto dei suoi genitori. Prendiamo atto della decisione e aspettiamo l’esito del processo».
Valentino Imberbi, avvocato della famiglia Gusmini, commenta così la notizia del risarcimento di 700mila euro per i genitori del ragazzino di Lovere morto sotto la croce di Job.
«I miei assistiti si sono chiamati fuori dal processo, ma non hanno chiesto l’archiviazione perché è giusto che tutti coloro che hanno responsabilità diretta o indiretta nella tragedia, siano sottoposti ad un giusto processo» ha aggiunto. Né i genitori di Marco, né il loro legale erano presenti all’udienza di ieri.
Intanto, sul dosso dell’Androla, la nuova croce in acciaio è issata, ma la famiglia non dimentica. «Prima si lascia che accadano le tragedie, poi ci si preoccupa di mettere in sicurezza i luoghi - ha concluso il legale -. Vedere un monumento nuovo identico a quello che costò la vita a Marco e sapere che solo ora sono state prese tutte le precauzioni, suona come una beffa».
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