Continua lo scontro tra cacciatori e comprensorio C3

Dopo gli attacchi e la mancata approvazione del bilancio, il presidente del comprensorio di caccia C3, Modesto Pessognelli, risponde alle accuse di comportamento scorretto che un gruppo di cacciatori gli ha indirizzato.
Tacciandole come «completamente infondate», frutto di una «campagna di disinformazione portata avanti da un numero ristretto per destabilizzare il comitato di gestione». Il voto contrario al bilancio da parte della maggioranza dei soci (66 a 59) è, per Pessognelli, ingiustificato perché il documento economico «non presenta alcuna criticità».
Il presidente confuta una a una le doglianze dei cacciatori «dissidenti», a iniziare dal mancato coinvolgimento delle commissioni, che invece, secondo lui, sarebbero sempre state sentite «sulle decisioni importanti». Per quanto riguarda i 3mila euro di rimborsi da una sanzione, Pessognelli specifica che sono stati usati per l'immissione di ungulati o azioni per migliorare l'habitat: 1.500 per l’acquisto di 15 caprioli, 1.400 per altri 12 e il resto è in cassa. «Nessuna lepre è stata comprata con quei soldi - spiega il presidente -, mentre i caprioli sono stati liberati nella zona rossa della Valsaviore perché il comprensorio ha qui un progetto approvato dalla Regione. Non sarebbe stato invece possibile farlo altrove».
«Presidente e comitato - conclude Modesto Pessognelli - sono sempre disponibili ad accogliere problemi e richieste che provengono dai cacciatori, cosa peraltro raramente avvenuta in due anni. Probabilmente si preferisce dar adito alle chiacchiere da bar».
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