Clima, costi e terreno impoverito. I porcini non si trovano
Dopo un luglio a secco, un agosto così così e un settembre che stenta a decollare, ai raccoglitori di porcini il 2016 sta regalando poche soddisfazioni. La colpa non è solo del clima, ma anche del nuovo regolamento della Comunità montana che quest’anno, in applicazione della legge regionale, ha previsto il pagamento del permesso anche per i nativi della Valcamonica.
Finora residenti e nativi non hanno mai pagato nulla, mentre dall’estate 2016 chi non risiede ormai più in Valle, ma riporta sulla carta d’identità un Comune di nascita camuno, è costretto a sborsare qualche euro per il permesso. Lamentazioni a parte, a preoccupare i tecnici è la scarsa fioritura di miceti. Il timore è che una raccolta intensiva negli scorsi anni abbia impoverito a tal punto il sottobosco da far calare drasticamente la crescita di funghi.
«Ancora oggi - commentano dall’ente comprensoriale - ci sono residenti che non si attengono al regolamento, che prevede la raccolta massima di 3 chilogrammi al giorno, ma se ne portano via magari 10 o 20, impoverendo l’area».
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