Caro energia: in Valcamonica sciare costerà fino all’8% in più
La preoccupazione c’è tutta, come per la totalità dei settori. Dalle ultime ore, per le stazioni sciistiche, si è fatta però più concreta. Da quando, nel fine settimana, le vette più alte si sono imbiancate, avvicinando l’inizio della stagione sulla neve.
Perché anche per le società degli impianti l’energia è fondamentale, per far girare le seggiovie, per produrre neve, per lavorare, insomma. E con gli aumenti e i prezzi che circolano l’inverno sarà alquanto complicato: più che bianco, rosso allarme.
I numeri
I numeri chiariscono più di ogni altro la situazione: sino a due anni fa l’energia, per tutti gli esercenti funiviari, costava 0,20 euro al kilowattora, l’anno scorso è salita a 40 circa e così sarà sino al 31 dicembre. Per il 2023 è il buio: dipende dalla situazione internazionale, ma se venisse applicata la media nazionale salirebbe a 0,60. Ovvero triplicando le spese energetiche nel giro di due anni. Per un settore che è uscito malconcio dalla pandemia e che non ha visto un granché di neve la scorsa stagione, dovendo produrla tutta con i costi conseguenti, questa nuova tegola potrebbe compromettere gli equilibri.
Preoccupazione
«C’è molta preoccupazione per i nostri bilanci se queste sono le premesse - afferma Michele Bertolini, presidente del consorzio Ponte-Tonale -. Siamo tutti in attesa di nuovi sviluppi, anche per vedere si ci saranno interventi governativi anche per il nostro ambito». Per tamponare la soluzione adottata in alta Valcamonica è duplice: da un lato l’aumento dei prezzi degli skipass, dall’altro un rilancio con una nuova strategia commerciale. È già noto che la prossima stagione sugli sci costerà tra il 5 e l’8 per cento in più massimo in base alla tipologia di biglietto.
Oltre non è possibile andare, diversamente lo sci potrebbe perdere appeal, divenendo una disciplina di nicchia, solo per alto-spendenti. Ma è rilanciando che la località camuna conta di uscirne senza avere le ossa troppo rotte. Verso il rilancio. Prima dell’inverno sarà presentata la novità del «prezzo dinamico», vendendo online in anticipo gli skipass: chi prima acquisterà un biglietto, meno spenderà (ne parliamo più approfonditamente nel pezzo qui a lato).
«L’intero settore è in apprensione per il caro energia - conferma Mario Bezzi, presidente della Sit, la Società impianti di Ponte -, perché si tratta di un costo notevole. Anche se, nel nostro caso, incide solo al dieci per cento: la Sit vive la situazione con meno preoccupazione di altri grazie alla scelta lungimirante di qualche anno fa di diversificare con le centraline, che ci permettono di produrre più energia di quella che consumiamo». Al momento, nella speranza, come per tutti, che la situazione possa migliorare, l’apertura degli impianti resta fissata per fine novembre, sempre neve permettendo.
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