Valcamonica

Cane impigliato nel laccio, bracconiere incastrato dai Forestali

La denuncia del proprietario di un cane, finito nel laccio di un bracconiere, ha consentito ai Cc Forestali di denunciare il bracconiere
I tassi liberati dalla Polizia Provinciale
I tassi liberati dalla Polizia Provinciale
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Lacci in acciaio. Pronti per essere impiegati per catturare verosimilmente volpi o tassi. In deroga alle norme che ne vietano l'utilizzo da almeno un quarto di secolo. Sono le trappole che andava deponendo un bracconiere sorpreso all'opera in un’area boschiva di Ceto dai militari delle Stazioni Carabinieri Forestali di Breno e Borno.

L'uomo è stato fermato e denunciato a piede libero per il reato di caccia con mezzi vietati mentre tutte le trappole sono state rimosse e poste sotto sequestro.

L’attività è scaturita dalla segnalazione di un privato cittadino residente nella zona, il cui cane, durante una passeggiata era rimasto catturato, bloccato proprio in uno di questi lacci.

I lacci, vietati dall'articolo 13 della legge 157/1992, è tuttavia ancora piuttosto diffuso nelle valli bresciane. Riprova ne è il recente intervento degli agenti del Nucleo ittico-venatorio della Polzia Provinciale che, sopra Sabbio Chiese, in Valsabbia, hanno scorto dei tassi catturati negli archetti, liberandone tre. Nulla da fare purtroppo per il quarto esemplare che all'arrivo degli agenti era già morto.

 

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Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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