Caldo record, l'Adamello perde 5 centimetri al giorno
Anticipo di un mese sullo scioglimento della neve invernale: è allarme
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Zero termico a 5.000 metri. Durante la seconda metà dello scorso mese di giugno le temperature elevate hanno creato disagi in tutta Italia, non soltanto negli ambienti urbani e in quelli di bassa quota, ma anche alle massime altitudini.
Un grido d’allarme si è levato soprattutto dagli operatori della montagna e dagli alpinisti che frequentano i gruppi del Monte Bianco e del Monte Rosa. Hanno segnalato itinerari di salita modificati, percorsi di avvicinamento resi faticosi dalla neve marcia nella quale si sprofonda, scene surreali di adeguamento alle alte temperature con l’utilizzo di capi di abbigliamento leggeri. Niente giacche imbottite, guanti e cappelli, ma pantaloncini corti e magliette mezze maniche.
E alle massime quote della nostra provincia? Come racconta Odoardo Ravizza, gestore del rifugio Garibaldi, le condizioni della zona dell’alta Val d’Avio e delle montagne limitrofe, negli ultimi giorni di giugno, sono state analoghe a quelle che si potevano osservare alla fine di luglio 2016, quindi con un anticipo netto di un mese sullo scioglimento della neve invernale. Per questo il Sentiero Numero Uno dell’Adamello è oggi interamente percorribile senza neve residua.
Una perturbazione avvenuta nell’ultima giornata di giugno ha regalato alle vedrette della Lobbia e del Mandrone una ventina di centimetri di neve. Non saranno piccoli eventi come questo a garantire l’inversione alla tendenza.
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