Cadavere rinvenuto a Borno, ricerche nel dirupo con il drone
Nessuna nuova denuncia di scomparsa, nessuna corrispondenza con quelle presentate negli ultimi mesi nel bresciano e nelle province vicine.
Sono destinate ad allargare ancora raggio le indagini dei carabinieri per dare un nome e un volto al cadavere trovato domenica pomeriggio a Borno, smembrato e parzialmente bruciato.
Drone in volo
Proprio sul dirupo in località Paline, al confine tra le province di Brescia e Bergamo sono saliti questa mattina i piloti di un'azienda specializzata assieme ai Carabinieri per effettuare dei sorvoli con un drone. Gli occhi elettronici del piccolo velivolo potrebbero - questo l'auspicio degli investigatori - individuare elementi nei punti più impervi dell'area in cui sono stati ritrovati i quattro sacchi neri contenenti i resti della vittima sfuggiti all'occhio umano perché caduti in punti irraggiungibili.
Per ore i tecnici hanno effettuato la ricognizione aerea battendo palmo a palmo una ampia fascia del pendio del monte.
Le segnalazioni
I militari dell'Arma hanno ricevuto alcune segnalazioni che sono state verificate e ritenute inattendibili su possibili giovani donne scomparse in zona.La vittima è una donna bianca sui 30 anni di corporatura minuta. Nelle denunce presentate alle forze di polizia in tutte le province limitrofe non ci sarebbero persone con queste caratteristiche. Già ieri era emerso che anche le impronte digitali non hanno dato riscontri mentre per una eventuale comparazione del Dna serve più tempo.
Tra le ipotesi avanzate anche su un piano di analisi criminologica, potrebbe non essere privo di rilevanza il fatto che le condizioni in cui è stato rinvenuto il corpo - orribilmente sezionato in non meno di 15 parti - fanno propendere per l'ipotesi che il cadavere prima di essere abbandonato sia stato congelato. Forse nell'intento, da parte dell'assassino, di capire quali reazioni avrebbe potuto suscitare la sparizione della vittima e che piega avrebbero preso le eventuali indagini.
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