Breno dice addio a Giacomo, non si era arreso alla disabilità
È come se si fosse spento due volte: la prima una quindicina d’anni fa, quando un aneurisma cerebrale ha ucciso il suo corpo, rendendolo tetraplegico, incapace di respirare da solo, deglutire e parlare. E una ieri, quando la sua anima ha abbandonato questa terra, facendo chiudere definitivamente gli occhi a Giacomo Melotti, 47enne di Breno, costretto a vivere a letto o sulla carrozzina nella casa di riposo del paese, assistito 24 ore su 24. Ed erano proprio gli occhi, attraverso dei dispositivi particolari, che gli permettevano ancora di comunicare con la moglie Sara, che gli è sempre rimasta accanto, il figlio Emanuele, oggi di 15 anni (ai tempi dell’aneurisma aveva quattro mesi), i fratelli e gli amici.
La salma si trova nella chiesetta del Celeri, dove oggi alle 16 sarà celebrata la veglia funebre; domani alle 15 in duomo i funerali.
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