Botticchio dà alle stampe una «Spoon River» camuna
Ha girato tutti i cimiteri, si è letto tutte le lapidi e ha raccolto in un libro pensieri ed epitaffi per non far perdere la memoria di un passato che rischia di scomparire.
«Per l’amor del cielo» parte seconda è un viaggio a metà tra la fede e l’aldilà: lo scrittore camuno, Giannino Botticchio, venticinque anni dopo la prima uscita, ha messo nero su bianco la sua grande ricerca sui cimiteri della Vallecamonica.
Ci sono voluti mesi di «pellegrinaggi» e centinaia di pagine di block notes per setacciare gli 89 camposanti e «copiare» frasi e messaggi d’affetto pubblicati su 5.850 lapidi e cippi posati tra il 1805 e il 2017. «L’usanza della cremazione, che sta prendendo piede sempre di più, rischia di far scomparire il tipico cimitero napoleonico fatto di lapidi e monumenti - ha spiegato Botticchio -. Col passare del tempo perderemo queste testimonianze che spesso trasudano tanti buoni sentimenti e racchiudono un dolore vero».
Dal «sarai sempre nei nostri cuori» alle citazioni di Umberto Saba: da Ponte di Legno a Pisogne, l’autore ha fissato per sempre sulle pagine di un libro il ricordo di chi non c’è più.
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