Bienno, dopo 32 anni chiude il monastero delle clarisse
La voce circolava, nel riserbo e nel silenzio, già da qualche tempo. E solo a ridosso dell’Epifania è stata resa pubblica: il monastero di Santa Chiara a Bienno, a fianco dell’Eremo, verrà chiuso e le suore clarisse che vi risiedono da oltre trentadue anni saranno trasferite in altre case. La decisione, come accade ormai sempre più spesso nelle congregazioni religiose, è stata presa per il ridotto numero di suore oggi presenti a Bienno. Le comunità claustrali devono infatti essere composte da almeno sei persone e da qualche giorno le clarisse camune sono rimaste solo in cinque. Il giorno di Natale è purtroppo mancata suor Agostina, da tempo malata.
La riflessione sull’opportunità e sulla possibilità di tenere aperto il monastero era invero già in essere da circa un anno e gli ultimi giorni del 2020 sono serviti proprio per confermare questa volontà. Il futuro. Le suore clarisse di Bienno saranno trasferite quattro nel convento di Santa Chiara di Lovere, mentre una andrà in Liguria, a supporto di un’altra comunità dove risiedono diverse suore in là con gli anni. Le religiose camune, guidate da suor Chiara Amata, resteranno nel monastero sino alla fine di maggio, presumibilmente sino alla domenica di Pentecoste, il 23 maggio, poi la bella casa, con la chiesetta tanto venerata e le amene adiacenze, sarà chiusa.
Punto di riferimento da tre decenni di centinaia di fedeli camuni, ma non solo, le clarisse di Bienno sono sempre state molto amate e seguite nelle comunità valligiane. Per questo la decisione, presa in ossequio alle regole della congregazione, lascia un po’ di sconforto e tristezza nel cuore di molti. A farsi interprete di questi sentimenti è il direttore dell’Eremo di Bienno monsignor Tino Clementi, «vicino di casa» delle clarisse, che ha appreso la notizia nei primi giorni dell’anno, quando tutto era deciso. «Purtroppo è un’informazione vera - conferma il sacerdote - e ci addolora molto. Siamo tanto dispiaciuti, sia io sia tutta la comunità dell’Eremo, così come la Valcamonica intera, che ha sempre apprezzato le clarisse». Il 2020 è stato parecchio difficile anche per le suore di Bienno, che hanno conosciuto la sofferenza del Covid, con l’interruzione delle celebrazioni.
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