Valcamonica

Bazena, nuovo botta e risposta sulle motoslitte

Il clima resta rovente, ma c’è chi chiede la creazione di un’area riservata
Fa discutere il «caso» motoslitte in Bazena - Foto © www.giornaledibrescia.it
Fa discutere il «caso» motoslitte in Bazena - Foto © www.giornaledibrescia.it
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La lettera inviata dal direttore del servizio Bonifica della Comunità montana per denunciare i problemi di sicurezza in Bazena - in particolare il tema della circolazione delle motoslitte - ha, com’era prevedibile, innescato una serie di reazioni.

Non solo da parte dei piloti di motoslitte, ma anche di cacciatori, conduttori di moto e, non ultimi, di chi ha un’attività nella località montana. Lunedì un gruppetto si è incontrato in forma spontanea a Breno, per parlarne e - contestualmente - ipotizzare qualche iniziativa. In particolare, è emerso che l’uomo alla guida della motoslitta segnalata in Bazena la sera del 14 non si sarebbe ribaltato, ma sarebbe solo rimasto in panne. Inoltre a rompere il lucchetto e spostare i new jersey non sarebbero stati i compagni nel tentativo di raggiungerlo, bensì altre persone intenzionate a passare per altri scopi.

Quando gli amici dell’uomo, partiti alla sua ricerca in motoslitta, sono transitati le barriere - hanno riferito - erano già spostate (e, aggiungono, potevano passare anche altrove). Le forze dell’ordine, arrivate sul posto, sono state allertate dalla moglie dell’uomo che, non vedendolo rientrare col buio, si era allarmata.

La replica. «I new jersey sono stati spostati da subito - rivendicano - perché non si era avvisato della chiusura della strada: in molti avevano ancora le loro cose a monte e sono saliti a riprenderle. Il lucchetto (ripristinato ieri, ndr) è stato fatto saltare per altri motivi legati alla legna». Alcuni, ieri, più che alla polemica si sono appellati al buon senso, invitando ad abbassare i toni e a trovare una mediazione, una soluzione di mezzo che unisca le varie esigenze, per una vicenda che si presenta puntuale ogni inverno.

Da un lato i tecnici di Comunità montana e Parco, che ricordano sia il divieto di transito dei mezzi a motore sia il pericolo valanghe, dall’altro i fruitori delle motoslitte, che chiedono di creare una riserva dedicata o , in alternativa, di consentirne il passaggio extra confini del parco, magari modificandoli in qualche punto per collegare le aree.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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