Valcamonica

Avventure di una Medusa inquieta

Un libro ripercorre la storia dell’opera che Lucio Fontana realizzò per la famiglia Tassara
L’opera. Si trova ora esposta in Fondazione Prada, a Milano - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’opera. Si trova ora esposta in Fondazione Prada, a Milano - Foto © www.giornaledibrescia.it
AA

Da Casa Tassara a Breno, luogo per cui è stata creata, a Roma, battuta dalla casa d’asta Christie’s, fino alla ribalta della fondazione Prada a Milano. È il viaggio, la vita stessa, della Medusa inquieta, una delle opere più emblematiche di Lucio Fontana (famoso per i suoi «tagli»), che operò a Breno, insieme all’architetto Osvaldo Borsani, negli anni Cinquanta.

Chiamato dalla famiglia di imprenditori Tassara per dare una nuova veste alla loro casa, Fontana realizzò, oltre alla testa di Medusa, anche un mosaico sulla parete della scala della dimora, oggi di proprietà di Giovanni e Andreina Putelli, il dipinto del soffitto e altri oggetti e mobili.

La curiosità di una giornalista camuna, Eletta Flocchini, con la manforte del Rotary Breno Iseo Lovere e l’appoggio di Comunità montana e fondazione Tassara, ha realizzato un progetto di narrazione territoriale che racconta, in un libro appena pubblicato («La Musa inquieta», appunto), la storia, i retroscena, le sfumature artistiche e sociali dell’opera. Mettendo in luce quanto Breno (e la Valle) fosse tutt’altro che un territorio emarginato, bensì un luogo di fermento culturale e artistico.

Eletta Flocchini, il presidente del Rotary Cotti Cometti, il responsabile della Cultura in Comunità montana Cotti Piccinelli - Foto © www.giornaledibrescia.it
Eletta Flocchini, il presidente del Rotary Cotti Cometti, il responsabile della Cultura in Comunità montana Cotti Piccinelli - Foto © www.giornaledibrescia.it

La testa di Medusa è stata installata all’ingresso della casa (quasi per proteggerla) nel 1954 e vi restò sino al 1988, quando venne comprata da un antiquario, che la portò a Milano per esporla alla fiera dell’antiquariato, dove fu venduta a un collezionista di Roma: qui restò sino al 2006. Quell’anno la presidente di Christie’s Italia la propose a Londra, battuta per circa 700mila euro, e tornò quindi a Milano, dove venne notata dal marito di Miuccia Prada che infine la acquistò per esporla in Fondazione Prada.

«Medusa è il mio iter narrativo - dice Eletta Flocchini -, in sé ha un tema ancestrale e un magnetismo enorme: l’incontro tra Fontana e la Valle è il punto centrale di una storia inedita che dimostra come la periferia non è così periferia, ma un luogo che anticipa un’esperienza artistica e culturale che poi viene sviluppata appieno a Milano». Il libro sarà al centro di un convegno di sabato alle 17 al Palazzo della Cultura.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia