Valcamonica

Aria irrespirabile e Tassara evacuato, si indaga sulle cause

Dopo l'incidente di ieri nell’istituto scolastico di Breno sede di un concorso, non è escluso che all'origine vi sia stato dello spray urticante
Carabinieri e Vigili del fuoco davanti all’istituto - © www.giornaledibrescia.it
Carabinieri e Vigili del fuoco davanti all’istituto - © www.giornaledibrescia.it
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La prima ora di lezione di un fresco giovedì d’inizio maggio è ormai finita. Nelle aule dell’istituto Tassara Ghislandi di Breno ci sono i trecento studenti e i loro insegnanti, un gruppo di aspiranti docenti che stanno affrontando un concorso.

D’improvviso, poco dopo le nove, l’aria si fa irrespirabile, il bruciore aggredisce occhi e gole. I primi ragazzi si riversano nei corridoi e poi via, verso l’ingresso, per uscire a respirare aria buona. La scuola di via Folgore è un formicaio, una dopo l’altra, le aule si svuotano e la preside Roberta Pugliese ordina di evacuare l’edificio e lancia l’Sos.

I soccorsi

Nella zona nord di Breno arrivano subito i Carabinieri, la cui stazione dista poche centinaia di metri dalla scuola, quindi i Vigili del fuoco e due ambulanze con l’automedica. I primi momenti sono concitati, alcune studentesse fanno davvero fatica a respirare. Difficile capire cosa possa essere successo. I Vigili del fuoco ispezionano l’immobile e accertano che non ci sono state fughe di gas.

Una delle ipotesi è che sia stato uno scherzo di cattivo gusto, se non un tentativo di sabotaggio, messo in atto usando una bomboletta di spray urticante. Una decina di persone, tra ragazzi e docenti, viene controllata dai sanitari, ma alla fine nessuno ha riportato lesioni; una sola studentessa viene accompagnata in ospedale per precauzione.

Per studenti e docenti del Tassara due ore fuori dall’aula - © www.giornaledibrescia.it
Per studenti e docenti del Tassara due ore fuori dall’aula - © www.giornaledibrescia.it

Via libera

E così, un paio d’ore dopo, arieggiato e controllato l’intero edificio, la vita scolastica è potuta riprendere, in realtà un po’ scombussolata, così come il concorso. Al lavoro ci sono i carabinieri, per provare a capire cosa esattamente sia successo, ma soprattutto chi abbia messo in atto un gesto così vile e pericoloso.

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