Appalti pilotati, il sindaco di Berzo Demo: «Tutelo i miei figli»
«Le condizioni che si sono create a seguito delle indagini, conoscendo l'iter giudiziario, avrebbero potuto protrarre gli arresti domiciliari fino anche a tre-sei mesi, impedendomi di poter svolgere il mio lavoro e ritrovare momenti significativi con i miei figli, senza doverli obbligare a stare chiusi in casa per poter stare insieme».
Lo ha detto il sindaco di Berzo Demo Gianbattista Bernardi dopo aver dato le dimissioni dalla carica di primo cittadino del paese dell'Alta Vallecamonica in seguito all'inchiesta in cui è stato coinvolto per presunti appalti pilotati a favore della azienda di famiglia di cui detiene il 45% delle quote. Con l'addio alla fascia tricolore il giudice ha revocato gli arresti domiciliari per Bernardi, venendo meno il rischio di reiterazione del reato.
«È stata una decisione difficile e dolorosa. Ho dovuto scegliere se anteporre il bene per la comunità (vocazione che credo di aver sempre avuto da quando ho conosciuto l'onore di essere sindaco) alla tutela della mia vita privata e dell'attività lavorativa. Attività, creata dalla mia famiglia e la quale, senza la mia presenza rischiava il collasso. Ho scelto - ha concluso Bernardi - di tutelare il bene dei miei figli, la mia famiglia e di portare rispetto agli immensi sacrifici fatti in passato dai miei genitori e mio zio per creare un'attività di tutto rispetto».
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