Aperte le buste: aggiudicati gli alberghi di Montecampione
Si è tenuta anche l'asta per l'assegnazione degli impianti sciistici. Più vicino il rilancio di tutto il comprensorio
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Aggiudicati. Ma il nome dell’acquirente è ancora top secret. Al quarto tentativo, gli hotel di Montecampione hanno trovato un nuovo proprietario: ieri mattina negli uffici del curatore fallimentare, Filippo Brunori, è stata aperta l’unica offerta di acquisto dell’hotel «Montecampione 1.200» e del complesso a quota 1.800. Ma sull’identità dell’aggiudicatario il curatore mantiene il massimo riserbo limitandosi a commentare che «per Montecampione è una notizia sicuramente positiva».
Una prudenza dettata anche da un’altra scadenza di vitale importanza per Montecampione: questa mattina, infatti, si è tenuta l’asta per l’assegnazione degli impianti di risalita a cui ha sicuramente partecipato la società Misa di Stefano Iorio e Matteo Ghidini.
I legali che stanno lavorando alla partita più delicata e complessa degli ultimi anni, hanno dichiarato che fino a lunedì non verranno ufficializzati nomi e cifre: ma per il comprensorio sciistico quello di ieri è un preziosissimo raggio di sole dopo il lungo buio. Come fissato dal regolamento dell’asta, la «vendita di azienda o suoi singoli rami» aveva un prezzo prefissato: 632mila euro per acquisire la proprietà dei 10mila metri quadrati di hotel a quota 1.200 che vanta 140 stanze dislocate su sei piani e attrezzato con cucine, sale da pranzo, discoteca, piano bar, piscina coperta con spogliatoi e zona relax. Tutto allo sfascio.
Per l’hotel a quota 1.800, invece, la cifra minima richiesta era di 702mila euro per il complesso di 12.500 metri quadrati sviluppato in 142 appartamenti/camere, cucine, sale da pranzo, palestra, zona relax, due anfiteatri e area bimbi. Anche lassù, è tutto da rifare.
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