Alla destra della Gioconda ci sarà il Sebino?
Leonardo da Vinci ha percorso la costa del Lago d'Iseo e in Valle Camonica. Ora le sue orme vengono ricordate a Breno e basterebbe allora riprendere in mano il libro di Sandro Albini «Alla destra della Gioconda», per impossessarci della sua ombra bresciana e non avere l'obbligo di recarci a Venaria Reale dove in questi giorni si espone il suo Autoritratto, 33,5 cm per 21,6 cm.
Il Leonardo bresciano, invece, è ad altezza d'uomo e se vogliamo paragonarlo ad una sua opera dobbiamo riferirci alla Gioconda. Tutto incomincia da un trasloco, da un cambio di residenza, dall'avventura umana di Sandro Albini, personaggio del mondo civile e sociale bresciano, il quale, poco tempo fa, passa da Brescia a Sale Marasino. Ufficialmente si mette in pensione, ma lavora più di prima. E lavorando più di prima si mette a sfogliare e a ristudiarsi l'antica passione leonardesca. Gli accade, ogni mattina, di fare due passi sotto il porticato della sua bella casa e di ammirare la Trenta Passi e le balze vicine di Sale Marasino proprio di fronte. E gli capita, subito dopo, di sfogliare testi e documenti e di andare in giro per musei e per archivi fino a quando, in un istante fulmineo, vede nella mente libri, immagini e paesaggio di casa sua appaiarsi, la vista del mattino diventa esattamente lo sfondo della Gioconda, la parte destra della Gioconda. L'insieme di montagne e colline dietro alla Gioconda sono le balze orientali del lago d'Iseo all'altezza di Sale Marasino.
Confronta millimetro per millimetro, studia i movimenti di Leonardo giorno per giorno e anno per anno e ritrova proprio i disegni del lago d'Iseo, il fiume Oglio confluente dalla Valcamonica verso il lago, la lunga linea di terre e di fortezza tra Brescia e Bergamo. È la fine del Quattrocento, il Cinquecento sta sbocciando e mutano le geografie politiche della Lombardia e del Veneto con le nostre terre che finiscono sotto Venezia e generali e artisti che studiano come riposizionarsi di fronte al nuovo potere. Leonardo è passato da qui, dal lago d'Iseo e in Valle Camonica.
Tonino Zana
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