All'Rsa l’ultima sedia a rotelle «di tappi» targata Avis
Oltre 225 tonnellate di tappi di plastica, dieci anni di lavoro ed entusiasmo alle stelle. Facendo perno su questi tre «dettagli» l’Avis intercomunale di Malegno, Borno, Ossimo e Lozio è riuscito nella straordinaria impresa di donare 45 carrozzine alle case di riposo e ad altre realtà assistenziali della Valcamonica. Ma, come tutte le cose belle, prima o poi arriva il momento di scrivere, anche se a malincuore, la parola «fine».
Quella consegnata nei giorni scorsi alla Rsa di Ponte di Legno sarà l’ultima, la 45esima appunto, carrozzella targata «tappi-Avis»: lo aveva annunciato alcune settimane fa il presidente Giorgio Mascherpa, per poi confermarlo anche in terra dalignese. Il sistema che ha coinvolto scuole, case di riposo, associazioni, famiglie e molte altre realtà organizzate sarà smantellato non per volontà dell’Avis ma perché l’azienda vicentina che ritirava i tappi e consegnava gli ausili sanitari sta chiudendo. Il passaggio generazionale non ha funzionato e il titolare dell’attività è costretto a fermarsi: i figli hanno intrapreso altre strade e non sono disposti a portare avanti l’attività del padre.
Senza l’azienda, che da qualche anno si era fatta anche carico di venire a ritirare il materiale nel deposito in Valle, è impossibile andare avanti col progetto. Per questo il grande motore della solidarietà è arrivato a fine corsa. In realtà, alla causa principale se ne possono aggiungere alcune altre, tra cui un po’ di stanchezza tra i volontari, che quasi quotidianamente andavano in giro per la Valle a recuperare i sacchi pieni zeppi di tappi. E anche il venir meno del capannone di raccolta, messo sinora a disposizione gratuitamente da una famiglia camuna.
Il dispiacere resta, per un’azione che aveva saputo coinvolgere centinaia di persone di tutte le età, dai piccoli delle scuole materne agli anziani. Per fare un chilo servono circa 600 tappi di bottiglie in Pet, mentre per ogni carrozzella circa cinquanta quintali: vuol dire che per una sedia a rotelle occorrono almeno tre milioni di tappi. Calcoli non solo di solidarietà, ma anche per l’ambiente, perché «un tappo buttato è uno scarto, ma una sedia a rotelle aiuta a vivere meglio». Un assunto che oggi non vale più.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato