Valcamonica

Alberi abbattuti nei boschi: volete fare legna? Ecco come fare

Dopo il maltempo è necessario pulire i boschi in fretta: Edolo e Cedegolo aprono ai cittadini
La ferita provocata dal vento nel bosco di Pezzo
La ferita provocata dal vento nel bosco di Pezzo
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Decine di migliaia di piante schiantate a terra, sradicate e finite radici all’aria. In Val Malga e in Valsaviore, sui monti che circondano Ponte di Legno e a Malonno, nella Valle di Paisco e in Val Paghera, nell’area di Campolaro e sulle montagne di Berzo Inferiore ed Esine è tantissimo il legname che è necessario radunare, tagliare, spostare.

Senza contare gli alberi che sono ancora in piedi ma lesionati e pericolanti e che è quindi necessario buttare a terra.

Un quantitativo enorme che, una volta raccolto, dovrà essere stoccato (dove?) e quindi smaltito. Per le Amministrazioni comunali camune uno degli interrogativi senza risposta riguarda proprio la destinazione del legname che, al più presto, è necessario far sparire dai boschi, per evitare che provochi danni ancora maggiori finendo nei corsi d’acqua, nelle dighe o, peggio, in smottamenti.

Alcuni sindaci si sono già in parte organizzati, ma si tratta per ora di una goccia: Edolo ha invitato i cittadini che vogliono fare scorta di legna per l’inverno a farsi avanti, concedendo loro il permesso di andare sul posto e portare via quanta più legna desiderano.

Nella stessa maniera si sta muovendo Cedegolo (e molti altri): gli interessati a ritirare sul posto le piante schiantate in seguito al maltempo del 29 ottobre in diverse località devono presentare richiesta in municipio entro il 12 novembre.

Per tutto il resto delle piante dovrebbero intervenire i consorzi forestali, ma sono necessari spazi enormi e tante risorse. Una delle idee potrebbe essere il potenziamento delle cippature verso le centrali abilitate a ricevere il materiale. Ma potrebbe anche non bastare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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