Valcamonica

Al Comune di Berzo Demo c'è un commissario prefettizio

È il viceprefetto aggiunto di Brescia Anna Frizzante. Resterà in carica oltre un anno, fino alle prossime elezioni nel 2023
Uno scorcio di Berzo Demo - Foto © www.giornaledibrescia.it
Uno scorcio di Berzo Demo - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Il Consiglio comunale, così come gli altri organi di governo di Berzo Demo, è sospeso da alcune settimane. Da quando l’ex sindaco Gianbattista Bernardi si è dimesso in seguito a una vicenda giudiziaria che lo ha visto coinvolto insieme a un dipendente pubblico.

Da lunedì a reggere le sorti del municipio è stato nominato un commissario prefettizio, che ieri mattina, per la prima volta, si è presentato alle porte della Val Saviore: la dottoressa Anna Frizzante, viceprefetto aggiunto a Brescia.

Frizzante ha incontrato in municipio il segretario comunale Paolo Scelli, che le ha illustrato la situazione del Comune, i principali temi sul tavolo e i progetti in essere. Il Consiglio comunale decadrà ufficialmente con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del decreto del Presidente della Repubblica di scioglimento dell’organismo, atto atteso nei prossimi giorni.

Come funziona

Il neo commissario si è sostituito in tutto ai tre organismi municipali - Consiglio, Giunta e sindaco - con pieni poteri e così sarà fino alle prossime elezioni. Berzo Demo non potrà partecipare alla tornata prevista, con tutta probabilità, a cavallo tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, ma dovrà aspettare il 2023. Il funzionario del Governo si occuperà del Comune della Val Saviore, di conseguenza, per oltre un anno. Questo perché lo scioglimento del Consiglio comunale arriverà dopo la data del 24 febbraio, fissata per legge per poter partecipare alle elezioni nella primavera dell’anno in corso.

Di cosa si occuperà

Uno dei temi più scottanti che Anna Frizzante dovrà affrontare è quello della ex Selca di Forno Allione: già ieri ha assunto le prime informazioni. Nei giorni scorsi il Consiglio di Stato ha rigettato l’appello del curatore fallimentare di Selca, affermando che avrebbe dovuto «effettuare tutti gli interventi a tutela del sito contaminato», rispettando l’ordinanza del sindaco del 2017. Documento che gli imponeva di effettuare le attività necessarie per la messa in sicurezza delle acque sotterranee, per contenere l’inquinamento e scongiurare la diffusione della contaminazione. Toccherà al commissario contattare il curatore e chiedere l’esecuzione di un intervento atteso da un decennio, ma che finora nessun tribunale o ente è riuscito a ottenere. L’impressione è che l’ingarbugliato affaire Selca sia destinato a restare tale a lungo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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