Aggredivano le persone nei bar: Daspo Willy a tutta la famiglia
Attaccabrighe, violenti, spesso ubriachi e senza alcuni rispetto dei più deboli, senza scrupoli nell’aggredire anche donne e persone con disabilità. In attesa che la giustizia faccia il suo corso, le indagini dei carabinieri infatti sono chiuse, un primo passaggio amministrativo vieta a tutti e cinque i componenti della famiglia di frequentare i bar di Darfo e Piancamuno.
La questura di Brescia, su richiesta dei carabinieri della stazione di Artogne e di Darfo, ha emesso infatti nei confronti di padre, madre, figlio, figlia e del fidanzato di quest’ultima, residenti a Darfo, il Daspo Urbano Willy, cioè il divieto per due anni di frequentare i locali pubblici dei paesi in cui si sono resi protagonisti dei comportamenti violenti.
I carabinieri di Artogne e Darfo infatti hanno inserito nella richiesta avviata al Questore due episodi dei mesi scorsi ritenuti particolarmente gravi. In un caso infatti, a Piancamuno, i componenti della famiglia che ha ricevuto il Daspo Willy erano entrati in un bar del paese e avevano iniziato a discutere con gli avventori che erano già li presenti, arrivando poi ad aggredire il gestore e anche due persone con disabilità.
Il secondo episodio, dello scorso settembre, aveva visto la dipendente che lavorava dietro il bancone arrivare in pronto soccorso conclusasi con cinque giorni di prognosi. Le cinque persone raggiunte dal provvedimento quella sera avevano bevuto parecchio e quando il titolare le ha invitate ad avere un comportamento più educato all’interno del locale è scattata l’aggressione. Per prima cosa avevano ribaltato gli espositori delle patatine e delle caramelle e poi le due donne avevano preso per i capelli la barista, l’avevano colpita con calci e pugni mentre gli altri avevano aggredito il titolare intervenuto in sua difesa. Allontanandosi il gruppo aveva anche danneggiato la vetrina del locale.
Il Daspo Willy, più precisamente Daspo urbano, è un provvedimento introdotto nel 2020 contro la movida violenta sul modello di quanto previsto nell’ambito del tifo: il Daspo classico infatti vieta alla persona colpita di assisstere alle manifestazioni sportive, quello urbano di frequentare i locali pubblici.
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