Affitti alle stelle per le malghe, la procura vuol vederci chiaro
Non c’entrano appalti milionari, discariche abusive, abusi edilizi. Questa volta i sindaci camuni finiscono nel mirino della Procura per questioni di… malghe. A conferma del fatto che oramai gli amministratori locali non possono più dormire sonni tranquilli e possono finire sotto inchiesta - anche a causa di segnalazioni - per le ragioni più svariate. La Procura di Brescia ha inviato nei municipi di Cimbergo e Paspardo, quattro carabinieri forestali per acquisire documentazione e informazioni sulla gestione di tre alpeggi, due di Cimbergo e uno di Paspardo.
I sindaci Gian Bettino Polonioli e Fabio De Pedro si sono messi subito a disposizione e hanno consegnato tutto il materiale presente negli uffici comunali relativo rispettivamente alle gare per le malghe Frisozzo al lago d’Arno, in Valsaviore, Marmor (località sopra il Volano) e Zumella di Paspardo. Secondo indiscrezioni, tutto sarebbe partito dall’esposto di un allevatore, escluso dall’assegnazione di un fondo rustico di Cimbergo.
La vicenda è abbastanza complicata e, negli ultimi anni, ha creato non pochi problemi tanto agli agricoltori quanto ai Comuni, ovvero da quando gli affitti degli alpeggi via via arrivano a scadenza e le Amministrazioni li rimettono in gara. Per anni sono stati assegnati a malgari della zona, a prezzi piuttosto bassi, perché a partecipare erano pochissimi interessati e la tendenza, da sempre, è di monticare negli stessi alpeggi. Da qualche tempo, invece, le malghe camune sono diventate oggetto dell’interesse di alcuni grossi imprenditori agricoli della bassa bresciana e della Bergamasca, che offrono affitti «di lusso». Basti pensare che per la malga di Cimbergo - piuttosto malmessa e pure alquanto difficile da raggiungere - l’affitto è passato dai trecento euro all’anno, offerti da un allevatore camuno, agli ottomila euro, garantiti invece da un bergamasco.
Rincari. La stessa cosa a Paspardo, dove nella bella e da poco ristrutturata malga Zumella da un anno c’è un nuovo affittuario (lo stesso allevatore bergamasco di Cimbergo), che invece dei «soliti» 6mila euro ne ha offerti 20mila. Le gare sono state indette in maniera pubblica per l’offerente più alto e, ovviamente, non ci sono stati dubbi sul vincitore. Ma qualcosa che non torna a qualche agricoltore c’è stato e da qui la segnalazione alla Procura, che ha aperto un’indagine. «Abbiamo consegnato tutto il materiale sull’affitto e le gare delle malghe - dice il sindaco Polonioli - ma è ovvio che siamo un po’ preoccupati: di questi tempi, infatti, non si sa mai come vanno a finire le cose». A Paspardo, dove l’arrivo dei carabinieri ha provocato all’inizio un po’ di agitazione, c’è comunque una certa tranquillità nelle stanze del municipio: «Siamo sereni perché il bando è regolare - dichiara De Pedro -, certo sembra una caccia alle streghe e noi sindaci siamo nel mirino per tutto».
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