Addio a Fausto, tradito dalla montagna che tanto amava
La montagna era la sua passione. L’aveva nel cuore, tanto da essere stato a lungo alla guida del Cai di Provaglio d’Iseo. Dante Steffanoni all’anagrafe, ma per tutti Fausto, 66 anni da compiere il prossimo mese, è stato tradito proprio da una delle cime che tanto amava.
Il suo passo esperto, forse reso incerto da un malore o da una vertigine, lo aveva portato fino in vetta al Monte Aviolo, che domina il lago omonimo, tra le montagne che fanno corona a Edolo. Sabato mattina l’escursione fino a quota 2.800, partendo dalle pendici di Monte Colmo, là dove si stacca il sentiero che conduce prima al Rifugio Malga Stain e là dove i soccorritori hanno poi rinvenuto la sua vettura quando a sera, è scattato l’allarme, lanciato dalla moglie che per ore a Corte Franca, dove Steffanoni abitava, ne aveva atteso invano il rientro.
Verso le 21 l’avvio delle ricerche ad opera del Soccorso alpino, con il personale della stazione di Edolo che ha operato sino alle 2 di notte. All’alba la ripresa dell’opera dei tecnici della Quinta delegazione, ma anche di personale della Guardia di Finanza e dei Vigili del Fuoco. Poco dopo le 8 la triste conferma della tragedia ormai considerata l’epilogo più probabile: il corpo di Steffanoni giaceva fra le rocce di Monte Aviolo, dopo un volo stimato di circa 100 metri.
Difficili le operazioni di recupero della salma complice la presenza in quota di nebbia che limitava la visibilità per i piloti dell’eliambulanza di Sondrio e dell’elicottero della protezione civile regionale intervenuti per supportare dal cielo le squadre di terra. Il corpo senza vita dell’uomo, pensionato dopo una vita al servizio della cooperativa sociale Cascina Clarabella, dove pure ora molti lo piangono, è stato reso alla moglie e al figlio Davide, che vive in Spagna: non sarà eseguita alcuna autopsia.
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