Addio a Adriano Tarzia, investito da un collega in A22
Dalla Valle Camonica alla pianura mantovana per lavoro. Insieme nello stesso cantiere e uniti da un destino spietato e beffardo. Tragedia sull’autostrada del Brennero dove, giovedì pomeriggio, in uno spaventoso incidente stradale, ha perso la vita Adriano Patrizio Tarzia, 57 anni appena compiuti, originario di Lovere ma residente a Piamborno.
L’uomo si era fermato col suo furgone in una piazzola di sosta e stava posizionando il triangolo di emergenza: all’improvviso è stato investito da un altro furgone guidato da un collega 43enne residente a Breno che aveva frenato e sterzato bruscamente per fermarsi a prestare soccorso. Inutili tutti i tentativi di strapparlo alla morte: Adriano Patrizio Tarzia è morto sul colpo e la salma, dopo il nullaosta dell’autorità giudiziaria, è stata trasferita all’ospedale «Carlo Poma» di Mantova dove è stata eseguita l’autopsia.
Sull’accaduto indagano gli agenti della Polizia stradale Verona Sud, intervenuti sul posto.
Adriano Patrizio Tarzia viveva da qualche anno in un appartamento al civico 108 di via Nazionale, a Piamborno. Per quasi cinque anni aveva lavorato come dipendente alla Meet srl di Piamborno, azienda che si occupa di posa di linee elettriche ma, ad ottobre 2018, era stato assunto dalla S.E.Val di Colico. «Era uno di poche parole, un gran lavoratore - ricorda Andrea Panteghini, ex datore di lavoro -. È assurdo morire così, dopo una giornata di lavoro». Il 57enne lascia un fratello e una sorella entrambi residenti a Lovere. Le date dei funerali verranno rese note nelle prossime ore.
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