Valcamonica

A Vezza d'Oglio si farà un referendum sul ponte tibetano in Val Grande

Le 300 firme per la consultazione popolare sono già state raccolte. I residenti dovranno votare a favore o contro il progetto
VEZZA D'OGLIO, IL PONTE DIVIDE
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Saranno i cittadini di Vezza d’Oglio a esprimersi direttamente sul ponte tibetano che, da circa due anni, l’Amministrazione vorrebbe realizzare all’imbocco della Val Grande. Dopo che il Comune ha introdotto il regolamento con le norme per lo strumento del referendum, il comitato «Vezza sostenibile» si è messo al lavoro per raccogliere le trecento firme necessarie a chiedere la consultazione popolare. E c’è riuscito, ora bisogna fissare una data.

Il comitato era partito a metà marzo, quando il Comune ha rilasciato i documenti necessari per la raccolta delle firme «Ponte tibetano sì o no», alla quale possono partecipare solo i residenti (la precedente indagine esplorativa, effettuata la scorsa estate, era aperta a tutti).

Nei giorni scorsi il comitato ha convocato un’assemblea pubblica al centro eventi, per spiegare a che punto è la procedura, i prossimi passi e la situazione. Contrari, oltre ad alcuni residenti vezzesi, la minoranza consiliare. La maggioranza del sindaco Diego Occhi, invece, è determinata a portare avanti l’iniziativa, che costerebbe circa 2 milioni, comprese le infrastrutture necessarie come i parcheggi. Là dove c’è un ponte - dicono i favorevoli - i turisti non mancano, ne sono attratti.

Il gruppo di opposizione, con Gianmaria Rizzi e Paolo Gregorini, ha presentato un’interpellanza per chiedere a che punto è il progetto e le intenzioni dell’Amministrazione, che ha affermato di volere andare avanti, anche in ragione del fatto che il ponte è inserito nel programma elettorale di quattro anni fa. Il gruppo «Vezza sostenibile», durante l’incontro, ha presentato diverse idee per la «Vezza del futuro», ribadendo di essere sempre lontano da ogni logica politica.

Tra le alternative per non «sperperare soldi pubblici», c’è in particolare la valorizzazione della ricca rete di sentieri. Dal canto suo, il consigliere di opposizione Gregorini commenta: «La gente dà riscontri negativi, ma l’Amministrazione procede comunque. Per noi quei fondi andrebbero utilizzati per altri interventi nel parco e fuori, come le navette per la Val Grande, che non inquinano e danno benefici anche sul paese e le attività. Dovremmo dare una visione turistica diversa e a lungo termine, legata all’ambiente, non puntare su un ponte che è solo un mordi e fuggi e non porta nulla, anzi, va a impattare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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