A Ponte le terme con piscine a sfioro fra nebbia e ghiaccio
Si fa un po’ fatica, oggi, tra mattoni che si sgretolano e camion che circolano, a immaginare come quel cantiere possa trasformarsi, nel giro di tre anni, uno degli stabilimenti termali più emozionanti d’Europa. Eppure basta poco: le immagini delle future Terme di Ponte di Legno lasciano intravedere un luogo in grado di far sognare tra ghiacci, vetri, luci, torrette e piscine a sfioro.
E basta lasciarsi trasportare dalle parole d’entusiasmo di chi, negli ultimi mesi, si è occupato quasi esclusivamente del maxi progetto da 24 milioni, che farà entrare l’alta Valcamonica nel gotha delle stazioni sciistiche più chic. Ieri, a Ponte, si è vissuto tutto ciò in un concentrato di due ore: dapprima negli uffici della Sit, dove sono stati mostrati progetti, planimetrie ed elaborazioni grafiche. E quindi, in piazzale Europa, il braccio meccanico di un escavatore, guidato dal presidente Mario Bezzi, ha dato il primo tocco per buttare a terra l’ex municipio e avviare dal vero il cantiere.
A tredici anni dal Grande sogno, questo nuovo intervento ha l’ambizione di far vivere alle persone un’esperienza indimenticabile. Non per vezzo, ma per sostenibilità: un progetto così potrà reggersi se saranno almeno 55mila le presenze annue. Per fare questo non bastano gli sciatori, ma dal nord Italia si dovrà scegliere di vivere un’esperienza di relax fuori dal comune proprio a Ponte. Lo ha capito anche il console cinese, in visita alcuni giorni fa, quando ha citato il proverbio della grappa: «Se è molto buona e profumata non serve vederla, la si va a cercare».
L’archistar Marco Casamonti ha presentato un progetto avveniristico, ma molto ci ha messo anche il gruppo di lavoro di Bezzi, che ha girato le terme di mezza Europa per cogliere le eccellenze. La chicca sarà la torretta in vetro con la piscina a sfioro sulla sommità, a 25 metri d’altezza, dove sembrerà di essere in cielo. Ma anche la piscina incastonata a dieci metri di profondità, in fondo a un crepaccio. Sopra, in aggiunta, ci saranno le sale per relax, il bar ristorante, la sauna panoramica da cento posti, la private spa e infine la piscina tra le nuvole. «Oggi su Google le prime trenta foto di terme di montagna sono per Bormio - ha detto Bezzi - tra tre anni ci saremo noi. Abbiamo posizionato le terme in paese per coinvolgere le attività economiche e dare vitalità. Per non avere i noti problemi del parcheggio useremo le stesse tecnologie, con i diaframmi fatti con l’idrofresa: uno scavo così richiede tre mesi, noi ce ne metteremo tredici». L’orizzonte è Natale 2021, con una cinquantina di posti di lavoro in più.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato