Universitari: «Chiarezza su Ffp2, Green pass, didattica»
Non solo le scuole, ma in questi giorni hanno riaperto anche le 14 università lombarde con lezioni, esami e attività pratiche. Una riapertura che sta facendo discutere a causa dell’incertezza e delle perplessità sollevate da più parti, dovute alla situazione pandemica ancora critica e alle scarse indicazioni arrivate dalla politica e dalle istituzioni sanitarie.
In prima linea si trova l’Unione degli Universitari: «Stiamo monitorando la situazione ma non è facile, il Governo si è dimenticato degli studenti universitari - spiega Diego Vollaro di Studenti Per-Udu -. Per quanto riguarda gli esami, in Lombardia la maggior parte degli atenei ha stabilito lo svolgimento on line degli orali e lo svolgimento in presenza degli scritti, salvo eccezioni di natura sanitaria. Ciò significa che, nei prossimi giorni, avremo approssimativamente 150-200mila universitari lombardi che rientreranno nei propri atenei per partecipare agli esami, oltre a svolgere attività didattiche e pratiche per le quali è ancora prevista la presenza».
Sul fronte Green pass, la normativa vigente impone agli universitari quello base. Ma le cose non sono così chiare: «I controlli sono disomogenei, gli atenei non sempre dispongono di personale e risorse adeguate a controllare diffusamente il possesso della certificazione e la temperatura. Per non parlare del Green pass rafforzato: è necessario per accedere alle mense, alle biblioteche o alle residenze?
Ogni Università interpreta la normativa differentemente. In mezzo a tutta questa confusione l’unica cosa certa è che se un universitario vuole una mascherina o vuole farsi un tampone, deve pagarseli a prezzo normale».
Per tutti questi motivi la settimana scorsa l’Udu ha scritto una lettera alla Regione per chiedere chiarimenti su Green pass, tamponi, protocollo sanitario, mascherine e risorse economiche. «Speriamo che si attivi per sollecitare il Governo a dare delle risposte al mondo universitario e, nel frattempo, sopperisca per quanto di sua competenza a un Ministero inottemperante».
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