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Università statale di Brescia: a un anno dalla laurea trovano lavoro 9 studenti su 10

È stato pubblicato il XXV Rapporto AlmaLaurea sul profilo dei laureati italiani: salgono i dati occupazionali dei laureati nell'ateneo cittadino
Università statale di Brescia - © www.giornaledibrescia.it
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È stato pubblicato il XXV Rapporto AlmaLaurea sul profilo dei laureati italiani, che analizza i risultati delle 77 università aderenti al Consorzio e le performance formative di oltre 281mila laureati nel 2022. Un lavoro che ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 670mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello, del 2021, 2019 e 2017 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

I risultati degli studenti dell'Università degli studi di Brescia

Il rapporto dice che salgono i dati occupazionali dei laureati triennali e magistrali dell’Università degli Studi di Brescia (qui i risultati dello scorso anno), ancora superiori alla media regionale e nazionale. In crescita la percentuale di laureati triennali che trova lavoro ad un anno dalla laurea: 89,1% nel 2023 contro l’81,7% nel 2022 (la media regionale sale all’81,4%). Sale anche tasso di occupazione dei laureati magistrali a cinque anni dalla laurea: dal 91,9% del 2022 al 94,9% del 2023 (la media regionale resta invece al 91,9%). 

L’indagine sulla condizione occupazionale ha riguardato complessivamente 4.838 laureati dell’Università degli Studi di Brescia.

«I dati del 2023 evidenziano una crescita costante e un notevole miglioramento dal punto di vista del tasso occupazionale dei nostri laureati, più alti rispetto alla media regionale e nazionale - commenta il Rettore, il prof. Francesco Castelli –. Si tratta di un risultato che conferma le scelte strategiche della nostra Università e premia la qualità dell’offerta didattica orientata a preparare al meglio i nostri studenti, accompagnandoli ad affrontare con successo e soddisfazione il proprio futuro professionale».

I laureati triennali a un anno dalla laurea

L'indagine ha coinvolto 1.754 laureati triennali del 2021 contattati a un anno dal conseguimento del titolo nel 2022: il tasso di occupazione (si considerano occupati tutti coloro che sono impegnati in un’attività retribuita, di lavoro o di formazione) è dell’89,1%, nettamente superiore alla media regionale (81,4%). Il tasso di disoccupazione (calcolato sulle forze di lavoro, cioè su coloro che sono già inseriti o intenzionati a inserirsi nel mercato del lavoro) è pari all’1,7% (6,4% il dato lombardo).

Il 40,8% degli occupati può contare su un contratto a tempo indeterminato, mentre il 27,2% su un contratto a tempo determinato. Il 16,3% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). Il lavoro part-time coinvolge l’8,9% degli occupati. La retribuzione è in media di 1.560 euro mensili netti.

Il 77,7% degli occupati considera il titolo molto efficace o efficace per il lavoro svolto. Più nel dettaglio, il 72,6% dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università

I laureati di secondo livello a uno e a cinque anni dalla laurea

I laureati di secondo livello del 2021 contattati dopo un anno dal conseguimento titolo sono 1.007 (di cui 596 magistrali biennali e 411 magistrali a ciclo unico), quelli del 2017 contattati a cinque anni sono 1.051 (di cui 544 magistrali biennali e 507 magistrali a ciclo unico).

A un anno

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari all’88,7% (93,2% tra i magistrali biennali e 82,6% tra i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale dell’83,2% (83,3% tra i magistrali biennali e 83,0% tra i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale del 77,1%. Il tasso di disoccupazione, calcolato sulle forze di lavoro, è pari al 2,3% (1,4% tra i magistrali biennali e 3,7% tra i magistrali a ciclo unico), diminuito rispetto al 2,6% del 2022.

Il 26,8% degli occupati può contare su un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato mentre il 15,4% su un contratto alle dipendenze a tempo determinato. Il 15,8% svolge un’attività in proprio (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.). La retribuzione è in media di 1.663 euro mensili netti. 

A cinque anni

Il tasso di occupazione dei laureati di secondo livello è pari al 94,9% (94,6% per i magistrali biennali e 95,3% per i magistrali a ciclo unico), superiore alla media regionale del 91,9% (91,9% per i magistrali biennali e 91,8% per i magistrali a ciclo unico) e alla media nazionale dell’88,7%. 

Gli occupati assunti con contratto a tempo indeterminato sono il 54,1%, mentre gli occupati con un contratto a tempo determinato sono il 6,6%. Svolge un’attività in proprio il 19,9%. Tra i magistrali biennali tali percentuali sono, rispettivamente, pari a 76,5%, 5,4% e 13,0%; tra i magistrali a ciclo unico sono pari a 27,1%, 8,0% e 28,2%.

Le retribuzioni arrivano in media a 1.918 euro mensili netti (1.905 per i magistrali biennali e 1.933 per i magistrali a ciclo unico). 

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