Università Statale, Castelli al ministro Bernini: «Più fondi per non vanificare il Pnrr»
Aumentare i fondi ordinari per l’università per non vanificare l’impulso dato dal Pnrr. È questo l’appello che il rettore della Statale Francesco Castelli ha lanciato dall’aula magna di Medicina, in occasione della sua prima inaugurazione dell’anno accademico.
Lo ha fatto di fronte non solo ai tanti rappresentanti delle istituzioni, tra i quali il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, ma anche ai rettori di altre università, nonché ai docenti, agli studenti e al personale tecnico amministrativo dell’UniBs.
«Sebbene i fondi messi a disposizione dal Pnrr abbiano indubbiamente costituito un necessario, ma temporaneo, sostegno a un settore troppo spesso sottofinanziato, il nostro sistema universitario vive momenti di incertezza, soprattutto legati ai costi di funzionamento. Gli eventi pandemici e bellici hanno impattato in maniera significativa sui bilanci dell’ateneo, con particolare riferimento ai costi energetici e ai costi delle opere già progettate o cantierizzate, il cui costo si ipotizza possa lievitare del 30%. Il tasso di inflazione da un lato e i maggiori oneri connessi ai giusti adeguamenti contrattuali del personale peseranno in maniera forse insostenibile sugli atenei di questo Paese».
A fronte di tutto questo «è necessario dunque consolidare le misure poste in essere nel recente passato, garantendo la progressione, e possibilmente incrementandola, del Fondo di finanziamento ordinario pianificato nella scorsa legge di Bilancio». Il ministro Bernini, dopo aver lodato l’UniBs per aver reagito «con forza e dinamismo alle difficoltà della pandemia», ha sottolineato che «è stato attivato un fondo per la ricerca industriale pari a 50 milioni all’anno, che diventeranno 150 milioni dopo il 2025». Quindi l’invito agli imprenditori e alle imprese «a investire su università, ricerca, giovani».
Ma anche il Governo «sta lavorando per stabilizzare i risultati del Pnrr e per guardare oltre il 2026, in modo che l’università sia sempre più una leva per crescita, sviluppo e innovazione». Saranno garantite poi risorse aggiuntive per le borse di studio: «Fino al 2023 grazie al Pnrr e dal 2024 con nostri fondi, pari a 250 milioni per ciascun anno». Inoltre, conclude il ministro, «abbiamo appostato 300 milioni per la ricerca applicata».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato