Università

Unicatt, Scienze matematiche: la ricerca è un fattore chiave

Marco Papetti
Nei centri di ricerca della Cattolica, e nel dipartimento di Matematica e fisica «Niccolò Tartaglia», sono molti gli ambiti indagati
Un laboratorio - © www.giornaledibrescia.it
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La facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali è anche ricerca. Sono molti gli ambiti indagati nel dipartimento di Matematica e fisica «Niccolò Tartaglia» e nei centri di ricerca dell’ateneo a Brescia: il Mathex (Centro di ricerca per le applicazioni della matematica e dell’informatica) e l’I-Lamp (Interdisciplinary laboratories for advanced materials physics).

Nel campus di Mompiano l’ambizione è di essere un piccolo «villaggio globale della scienza»: tra i centri internazionali con cui l’UniCatt dialoga ci sono, per esempio, Stanford, Leuven (Belgio), Ubc (Canada) e Iit (Italia).

Ricerca

Di materiali innovativi e quantistici si occupa il centro di ricerca I-Lamp: le analisi riguardano superconduttori, materiali a base di carbonio come grafene e nanotubi, ossidi di metalli di transizione, nanomateriali. Tutti sistemi che possono avere effetti in diversi campi, dal trasporto di energia al fotovoltaico, dall’ambito biomedicale alla sensoristica, fino all’analisi dati.

Un filone di ricerca del campus di Brescia riguarda le tecnologie quantistiche: l’obiettivo degli scienziati qui è sfruttare i processi quantistici per scoprire nuove funzionalità in materiali e dispositivi, ma anche studiare materiali di nuova generazione da usare, ad esempio, in celle fotovoltaiche molto efficienti.

Altro ambito sono poi le applicazioni biomedicali, studiate nel laboratorio di Nanoscienza, ma anche in quello di Fisica delle superfici e spettroscopia, dove si stanno sviluppando dispositivi dedicati, oltre che alla sensoristica ambientale, anche allo screening di pazienti in medicina respiratoria, in collaborazione con medici del Policlinico Gemelli di Roma.

Analisi

Nell’ambito dell’analisi dati e del machine learning, a Mompiano è stata realizzata una rete neurale artificiale in grado di analizzare i dati delle spettroscopie a raggi X, riducendo il tempo per una valutazione completa da uno spettro da 30 minuti a una frazione di secondo. Infine, nel campus bresciano fisici dell’ambiente si occupano di misurare e modellizzare scambi di energia, gas e materia tra ecosistemi e l’atmosfera, all’interno del vasto campo di studi sul cambiamento climatico.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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