Presidio pro Palestina fuori dal rettorato: «Fuori Israele dalle università»

Marco Papetti
Circa sessanta manifestanti si sono dati appuntamento all’ora di pranzo in piazza Mercato per chiedere al rettore «una presa di posizione» su Gaza e l’impegno a rifiutare rapporti di collaborazione con centri di ricerca e atenei israeliani
  • Presidio pro Palestina fuori dal rettorato dell'UniBs
    Presidio pro Palestina fuori dal rettorato dell'UniBs - Foto © www.giornaledibrescia.it
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    Presidio pro Palestina fuori dal rettorato dell'UniBs - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Una sessantina di manifestanti pro-Palestina, principalmente studenti universitari, si sono dati appuntamento oggi all’ora di pranzo fuori dalla sede del Rettorato dell’Università degli studi di Brescia in piazza Mercato. «Fuori Israele dalle università», hanno gridato i manifestanti.

«Siamo qui per chiedere al Rettore una presa di posizione – ha spiegato Umberto Gobbi del Coordinamento Palestina di Brescia –. Non ci basta sapere che l’Università di Brescia non ha collaborazioni in essere con le università israeliane, vogliamo che si impegni a rifiutare i rapporti di collaborazione con i centri di ricerca e gli atenei israeliani, che come sappiamo hanno attività accademiche subordinate a progetti bellici».

«Chiediamo alle università italiane e anche a quella di Brescia di denunciare l’aggressione militare israeliana a Gaza fornendo assistenza per sostenere la comunità universitaria e tutte le persone colpite – ha aggiunto una studentessa, che fa parte dell’associazione Giovani Palestinesi di Brescia –. Chiediamo anche la risoluzione immediata di tutti gli accordi con atenei e aziende ubicate in Israele».

Una richiesta di “boicottaggio”, a cui il rettore Francesco Castelli, sceso a dialogare con gli studenti, ha opposto un ragionato rifiuto: «Intanto non prendo decisioni da solo, ma con il Senato accademico – ha detto –. Non sono inoltre favorevole ai boicottaggi, perché penso che siano in contraddizione con la definizione di università, che sono luoghi di dialogo e di contaminazione di sapere. Interrompere i rapporti con le università israeliane taglierebbe i ponti di dialogo con chi in esse si oppone alla guerra». Il rettore ha però assicurato la contrarietà a «collaborazioni a scopo bellico con paesi belligeranti. Mi avrete sempre al mio fianco nel chiedere il cessate il fuoco» ha concluso.

Davanti al rettorato gli studenti hanno anche piantato alcune tende: un gesto simbolico, per richiamare le proteste di alcune università americane, dove invece gli studenti si sono accampati nei cortili di alcuni atenei. A Brescia un gruppo di studenti ha avuto invece l’assenso del rettore a organizzare una rassegna sul conflitto palestinese negli spazi universitari nelle prossime settimane, «non prima di aver condiviso i contenuti» ha specificato Castelli.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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