Premiati i migliori laureati in fisica dell'Università Cattolica
Dietro i volti dei tre studenti della Cattolica a cui lo scorso 21 dicembre è stato assegnato il premio I-Lamp ai migliori laureati in fisica dell’Ateneo ci sono tre storie di giovani studiosi appassionati. Tre percorsi diversi, due dei quali ancora nella ricerca, uno invece inserito nel lavoro, ma con la mente e il cuore alla scienza.
Sono Elisa Zanardini, Michele Galvani e Nicola Picchiotti i premiati della dodicesima edizione del riconoscimento istituito dal centro di ricerca «Interdisciplinary Laboratories for Advanced Materials Physics» diretto dal prof. Gabriele Ferrini. Ai primi due è andato il premio «Master's Graduate Award» per la carriera universitaria e le tesi magistrali, a Picchiotti invece l’«Early Career Award», per i risultati nella carriera extra-universitaria. Premiata anche la professoressa Emanuela Carleschi dell’Università di Johannesburg, ex studentessa in Cattolica.
Le voci dei premiati
Per Zanardini e Galvani la carriera accademica prosegue oggi con il dottorato in Science: «Mi sono laureata a settembre 2023 col prof. Fausto Borgonovi – racconta Zanardini, 24 anni – e ora sto continuando con lui un dottorato, in collaborazione con l’Università Notre Dame in Indiana. Alle superiori non ho fatto un percorso scientifico: all’inizio l’idea era mettersi alla prova con qualcosa di particolarmente difficile, poi mi sono innamorata della fisica e non c’è stata più possibilità per altro». Medesimo il tema della tesi magistrale e del dottorato, gli effetti cooperativi: «Si manifestano in un sistema quantistico composto da vari costituenti quando questi interagiscono tra loro», spiega. Per ora il suo futuro lo immagina nell’università: «Qui al campus di Brescia siamo seguiti molto bene. Fin da subito possiamo collaborare su progetti di ricerca e mettere “le mani in pasta”».
Michele Galvani, 26 anni, riassume così il suo percorso: «Mi sono laureato nel 2022 col prof. Claudio Giannetti con una tesi sperimentale sui super reticoli di perovskiti (minerale costituito da titanato di calcio) – racconta –. Abbiamo cercato effetti cooperativi che potevano manifestarsi in questi materiali, un lavoro continuato fino alla pubblicazione di un articolo con risultati interessanti. Poi ho cominciato il dottorato col prof. Luigi Sangaletti, con un progetto su nasi elettronici e sensori gas, che è interessante anche perché permette di vedere le applicazioni concrete dei nostri studi».
Nicola Picchiotti, classe 1989, lavora invece in banca: «Mi sono laureato nel 2014 col prof. Luca Spadafora, che ringrazio – dice –. Dopo ho iniziato a lavorare in banca, ma intanto facevo un dottorato in intelligenza artificiale a Pavia. Ora lavoro in Unicredit come analista quantitativo, mi occupo di programmazione, finanza, matematica e statistica. Un po’ mi manca la ricerca – aggiunge –, ho molta stima per chi la fa. Nel mio piccolo cerco anch’io di fare ancora qualcosa di fisica, a volte torno a casa e leggo libri di fisica, perché ho proprio una passione».
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