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L’Università Statale di Brescia brilla nell’area medica, Cattolica sempre ad alta quota

La prestigiosa classifica della Shanghai Consultancy premia le eccellenze degli atenei locali
Studenti in università - Foto © www.giornaledibrescia.it
Studenti in università - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’area medica continua a regalare soddisfazioni all’Università Statale di Brescia, mentre la Cattolica si conferma tra i primi cinquecento atenei al mondo.

Anche in piena estate arrivano riconoscimenti prestigiosi per gli atenei bresciani grazie alla Shanghai Ranking Consultancy, l’organizzazione indipendente che annualmente compila la Academic ranking of world universities (Arwu) con le migliori mille università del mondo. La classifica, tra le più attese, è stata pubblicata come ogni anno nel giorno di Ferragosto. E come ogni anno ha messo in luce le eccellenze accademiche della nostra città.

Motivi di orgoglio

All’UniBs brillano in particolare le discipline che rientrano nella categoria «Medical technology», per le quali l’ateneo si piazza nella fascia tra il 151esimo e il 200esimo posto a livello globale. Molto bene vanno anche materie quali «Human biological sciences», «Clinical medicine», Dentistry and oral sciences», tutte nel range 201-300. Subito dopo troviamo «Public health» (301-400) e «Biological sciences» (401-500), quest’ultima in compagnia di «Management» dell’area economica. «Le aree mediche e biologiche si confermano di altissimo valore - commenta a caldo il rettore Francesco Castelli -. Per noi è un motivo di grande orgoglio e soddisfazione».

Nella graduatoria generale l’ateneo cittadino torna invece ai livelli del 2019, collocandosi nella fascia 601-700. Arretra quindi di un passo, ma è comunque davanti a realtà italiane tra le più rinomate come, per esempio, la Bocconi.

La Cattolica, presa nel suo complesso, ossia con le sue cinque sedi (Milano, Brescia, Piacenza, Cremona e Roma), si mantiene ad alta quota, confermandosi nel range 401-500, davanti addirittura alla Normale di Pisa. Da sottolineare la buona performance di Psicologia, considerata tra la 201esima e la 300 posizione.

A stelle e strisce

Manco a dirlo, la classifica generale è dominata come sempre dalle università statunitensi. Il primo posto assoluto è occupato, ormai da vent’anni a questa parte, dall’Università di Harvard, mentre la Stanford University e il Mit detengono rispettivamente la seconda e la terza posizione. La Top 10 è completata da altri atenei a stelle e strisce e del Regno Unito. La prima nel Belpaese è la Sapienza, l’unica a essere valutata tra le migliori centocinquanta. Le Università di Milano, di Padova e di Pisa si pongono, nella graduatoria italiana, pari merito subito dopo l’ateneo romano. Seguono il Politecnico di Milano, l’Università di Bologna e la Federico II di Napoli, tutte e tre nella stessa fascia di valutazione.

La Arwu, lo ricordiamo, considera le migliori 1.000 università mondiali su 2.500 censite e circa 18.000 stimate al mondo. I parametri di valutazione sono sei: i premi Nobel e le medaglie Fields di ex studenti (10%) o di ricercatori della singola università (20%), il numero di ricercatori altamente citati secondo Clarivate analytics (20%), le pubblicazioni su Nature e Science (20%), le citazioni di pubblicazioni tecnologico-sociali (20%). Questi parametri sono poi correlati con lo staff accademico, dando un ulteriore parametro di produttività pro-capite (10%).

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