La Laba di Brescia sbarca nel Metaverso col «Gemello digitale»
La Laba, Libera accademia di belle arti, in occasione del proprio 25esimo compleanno lancia «Gemello digitale», un progetto all’avanguardia con il quale – attraverso il Metaverso – approda nell’internet tridimensionale centrando tre obiettivi: conservare tutti i lavori (passati, presenti e futuri) realizzati dagli studenti e appositamente digitalizzati; valorizzare le migliori opere artistiche create mettendole in vetrina, dando così visibilità e riscontro alle eccellenze prodotte in Laba. Infine, offrire innovative possibilità di didattica e ricerca all’interno di una strategia che favorisce la creazione di una comunità accademica transnazionale.
Gli studenti
«Il 70% dei nostri iscritti viene da fuori Brescia – ha sottolineato il direttore della Laba, Angelo Cioffi – un numero che la dice lunga su quanto sia importante l’immagine di un’istituzione come la nostra. E per il nostro venticinquesimo anniversario abbiamo voluto sviluppare un progetto che grazie al Metaverso desse ancora più visibilità all’Accademia. Un modo per guardare al futuro e rafforzare la nostra dimensione locale, nazionale e internazionale».
Il progetto
Per realizzare il «Gemello digitale», un team multidisciplinare di docenti ed esperti ha elaborato una rappresentazione virtuale e dettagliatissima delle sedi cittadine della Laba, alle quali è ora possibile accedere a questo indirizzo web tramite un computer, uno smartphone e i visori 3d, in maniera parallela e immersiva, così da partecipare alle lezioni, ai laboratori, a workshop, oppure a mostre e percorsi formativi, anche non essendo presenti fisicamente.
![La presentazione del progetto - © www.giornaledibrescia.it](https://api.gdb.atexcloud.io/image-service/view/acePublic/alias/contentid/1gsht50lt5nmd6hte9v/0/la-presentazione-del-progetto.webp?f=16%3A9&w=800)
In pratica – ha spiegato Michele Brunello, docente Laba e coordinatore tecnico del progetto –, il Gemello digitale «è una trasposizione meticolosa nell’internet tridimensionale delle sedi dell’Accademia. In questo modo si crea uno spazio senza limiti fisici – ha aggiunto – perché si possono connettere persone da tutto il mondo, e senza limiti di identità, poiché gli avatar possono assumere la forma desiderata».
Tre sedi
«Non solo – prosegue Brunello –. Le persone che lo frequentano si possono muovere liberamente nelle tre sedi. Una, quella di via Don Vender, riservata alla didattica con strumenti innovativi e all’archivio digitale dei materiali. Un’altra, quella di via Privata, più informativa e istituzionale e poi quella di via Cefalonia, dedicata allo scambio informale tra gli studenti. Tre sedi che, nella loro forma digitale, non sostituiscono lo spazio fisico ma ne aumentano le possibilità».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
![Icona Newsletter](/_next/image?url=%2F_next%2Fstatic%2Fmedia%2Fnewsletter-icon.1124b59b.png&w=384&q=75)
@Buongiorno Brescia
La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.