Università

Il nuovo corso di laurea dell’Università cattolica che intreccia storia dell’arte, economia e ambiente

Sara Centenari
Si chiama «Tourism management, sostenibilità e valorizzazione del territorio» e sarà triennale
Unicatt: triennale in tourism management
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Un nuovo corso di laurea che intreccia storia dell’arte, economia, tutela dell’ambiente: «Tourism management, sostenibilità e valorizzazione del territorio». Fare da mediatori di bellezza tra gruppi di latinisti o appassionati di storia romana tedeschi o norvegesi che scoprono l’incanto - per loro inedito - del parco archeologico di Brixia o le grotte di Catullo; promuovere siti Unesco o vestigia di villaggi palafitticoli del Neolitico attirando un turismo attento all’irripetibile unicità di certi angoli di paradiso bresciani; aumentare le reali credenziali ecologiche delle imprese turistiche per invertire una tendenza imperante per decenni, quella di attrarre grandi flussi di visitatori senza preoccupazioni per l’impatto sulla biodiversità e l’inquinamento: questi saranno alcuni degli spazi di manovra aperti dalla novità dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. È stato infatti presentato ufficialmente il corso triennale interfacoltà promosso da Lettere e filosofia e Scienze linguistiche e Letterature straniere per l’anno accademico 2024-2025.

Nella Sala della Gloria della sede di via Trieste è stato evidenziato come il focus posto sui temi della sostenibilità non sia concessione alle mode del momento, ma strumento per sollecitare risposte concrete, che garantiscano sviluppo per le imprese, che preservino il contesto quale parte stessa dell’offerta turistica - onde evitare un effetto «boomerang» non solo eticamente sbagliato ma anche paradossale - e che contrastino fenomeni come l’overtourism, il sovraffollamento. Tutto questo anche per proteggere la qualità della vita degli abitanti dei territori. Non bisogna dunque trasformare i luoghi in angoli da cartolina per un turismo «mordi, fuggi e devasta», alla lunga invivibili per chi ne fa la propria dimensione quotidiana.

  • La presentazione del nuovo corso di laurea in Cattolica
    La presentazione del nuovo corso di laurea in Cattolica
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    La presentazione del nuovo corso di laurea in Cattolica

Da «Cultura del viaggio ed etica del turismo» a «Tecniche dei media audiovisivi»

Le materie del corso triennale vanno da Geografia dell’ambiente e del territorio a Storia del turismo contemporaneo, da Tecniche dei media audiovisivi a Cultura del viaggio ed etica del turismo, con laboratori come «Itinerari artistici e percorsi archeologici» e «Narrare il territorio». Una solida competenza linguistica in italiano e almeno altre due lingue, tra cui l'inglese, saranno centrali in un percorso che cerca di sviluppare le capacità legate alle relazioni sociali e interpersonali, il team working, il public speaking, oltre alla gestione del tempo e al rispetto delle scadenze. Tra gli sbocchi si segnalano prospettive quali quelle di «destination o marketing manager specializzati nel settore, esperti di comunicazione e social media manager per il territorio, project manager per la creazione di itinerari turistici, oltre a event, experience o guest relation manager».

Parole chiave dei nuovi flussi: sostenibilità e tutela del paesaggio

«L’importanza di un certo tipo di turismo dopo l’esperienza di Bergamo-Brescia 2023 è di assoluta evidenza e richiede competenze professionali di un certo livello» ha rilevato il direttore di sede Giovanni Panzeri così come il preside di Lettere e filosofia Andrea Canova ha sottolineato la necessità, «dopo l’anno da capitale della cultura, di fare i conti con questa vocazione di un territorio pieno di risorse che meritano di essere conosciute».

Ma il territorio «non può essere un pollo da spennare, magari con edifici storici che spariscono perché la manutenzione costa troppo» ha rimarcato con necessaria vis polemica Canova in rifermento a certe recenti derive.

L’esempio che si pone all’opposto di questa idea di valorizzazione è quello che in queste settimane ha innescato parecchie scintille negli organismi consiliari di Trento: l’assessore provinciale all’Urbanistica Mattia Gottardi ha infatti dichiarato che per contrastare lo spopolamento e la carenza di alloggi bisognerebbe permettere di demolire e ricostruire gli immobili dei centri storici, «mettendo le questioni energetiche al primo posto e riducendo i vincoli». Ecco, la nuova proposta bresciana si propone invece un’idea chiara di sostenibilità, che si fonda sulla conservazione di beni inestimabili dal punto di vista storico-culturale.

I numeri usciti dalla Borsa internazionale del turismo

Oltre al preside di Lingue, Giovanni Gobber, a presentare le novità è stata una delle coordinatrici del nuovo corso, Roberta Sebastiani, che ha parlato dei recenti spunti offerti dalla Borsa internazionale del turismo. «Nel 2023 sono stati registrati 50 milioni di presenze tra strutture ricettive e private, e quasi 85 miliardi euro consumi. Siamo ritornati a quello che era il turismo nel 2019: flussi un po’ al di sotto, consumi al di sopra. Questo prefigura un posizionamento verso l’alto della fascia, con gli stranieri - il 51% del totale - che spendono 68 euro contro i 62 degli italiani. Il turista si aspetta un’esperienza qualificata. In questa prospettiva mettere a terra le istanze di sostenibilità è altro dal parlarne genericamente. Ma alcuni problemi di sostenibilità possono aprire nuove opportunità».

«Gli studenti non sappiano solo ciò che è spendibile subito»

L’altro coordinatore, Guido Milanese, già nel passato ha vinto alcuni bandi, realizzando seminari e convegni che portarono visitatori tedeschi e spagnoli - arrivati per motivi di studio - a scoprire i tesori della penisola di Sirmione e dintorni. «Molti di loro sono tornati sul territorio con la famiglia anche dopo quell’esperienza».

E, inaspettatamente, Milanese ha espresso un riferimento ad Antonio Gramsci, per spiegare che questo corso di laurea crea certamente sbocchi occupazionali interessanti ma che «non bisogna concentrarsi in modo eccessivo su ciò che è immediatamente spendibile in una stagione, poiché questo rende la formazione fragile». Il nuovo corso mira a unire competenze concrete e aggiornate a conoscenze antiche e di valore universale nel tempo, «perché il turismo è per necessità interdisciplinare».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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