Università

Il coronavirus non ferma l'Erasmus: +28% delle domande

Le candidature sono aumentate rispetto allo scorso anno del 28% con 247 candidature ricevute
I ragazzi in Erasmus - © www.giornaledibrescia.it
I ragazzi in Erasmus - © www.giornaledibrescia.it
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Nonostante l'emergenza del Coronavirus che ha di fatto bloccato la mobilità di molti studenti e professionisti, le candidature per partecipare ad Erasmus+ VET (Vocational Education and Training: istruzione e formazione professionale) non sono diminuite, anzi sono aumentate rispetto allo scorso anno del 28% con 247 candidature ricevute per i Partenariati Strategici e del 5% con 425 candidature inviate per la Mobilità transnazionale.

Le regioni più attive nell'invio di candidature sono state Lazio (72), Emilia-Romagna (64), Campania e Lombardia (59), Toscana (57) e Veneto (53), confermando un'attenzione verso il programma da parte di tutto il territorio nazionale. Quanto alle candidature di Partenariati strategici ricevute, 207 riguardano lo sviluppo e il trasferimento di pratiche innovative finalizzate a supportare il miglioramento della qualità dell'offerta di istruzione e formazione professionale mentre le altre 40 proposte mirano a promuovere lo scambio di esperienze e know-how, a livello europeo, tra organismi della formazione. Tra i paesi di destinazione delle iniziative di mobilità, le mete più ambite dal 64% dei potenziali partecipanti riguardano il gruppo di paesi composto da Austria, Belgio, Cipro, Francia, Germania, Grecia, Malta, Olanda, Portogallo e Spagna.

È quanto ha comunicato l'Inapp, Istituto Nazionale per l'Analisi delle politiche pubbliche, incaricato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali quale Agenzia Nazionale Erasmus+ per implementare l'ambito istruzione e formazione professionale del Programma. In particolare l'Istituto gestisce i progetti relativi alla mobilità individuale a fini di apprendimento (per favorire esperienze professionalizzanti in ambito europeo di giovani inseriti in percorsi di istruzione e formazione professionale, apprendisti, neodiplomati e neo-qualificati, nonché di professionisti della formazione) e i partenariati strategici (volti a sostenere l'innovazione e la qualità dei sistemi educativi e formativi).

«Bisogna capire bene come e quando ripartiranno le mobilità Erasmus - ha spiegato il presidente dell'Inapp, prof. Sebastiano Fadda - sorprende comunque come l'emergenza dovuta alla pandemia non abbia spento la voglia di nuove esperienze formative: l'Europa rimane per le nuove generazioni un terreno fertile di opportunità ed occasioni». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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