Cattolica, San Paolo VI e i beati Barelli e Tovini patroni del campus
Giovanni Battista Montini, Giuseppe Tovini e Armida Barelli; un pontefice e due laici che hanno dedicato la vita al sociale, al prossimo; un santo e due beati, figure esemplari per la Chiesa cattolica. San Paolo VI e i beati Barelli e Tovini sono i patroni del nuovo campus che l’Università Cattolica ha realizzato a Mompiano (dove un tempo sorgeva il seminario diocesano); le loro reliquie verranno solennemente posizionate nella chiesetta arricchita dalle opere del maestro Federico Severino: la celebrazione lunedì prossimo alle 10.30, sarà presieduta dal vescovo mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale della Cattolica, e concelebrata da don Carlo Tartari, vicario episcopale per la pastorale dei laici.
Impegno
«Persone che con il loro impegno, con la loro passione hanno segnato la storia - spiega il professor Mario Taccolini, già pro Rettore ora Coordinatore delle strategie di sviluppo della sede bresciana -, figure a cui ispiriamo il nostro agire quotidiano, in Università, ma non solo». «Nel 2021 - prosegue Taccolini - l’Università Cattolica ha rilanciato la scommessa sui giovani e su Brescia: nel pieno della crisi globale ed epocale come quella pandemica, ha offerto agli studenti, al territorio e alla società un nuovo campus, fatto non solo di muri ma anche di progetti, di sogni, di educazione e di internalizzazione. Investire 25 milioni di euro è il segno tangibile di chi ci crede». Facendo riferimento a don Milani («l’istruzione costa, l’ignoranza di più»), il professor Taccolini sottolinea che «destinare risorse alla formazione e alla cultura equivale a investire sul futuro: dei giovani e della società».
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Testimoni
Peraltro l’investimento di via Garzetta non è finito con l’inaugurazione del nuovo campus, ma potrebbe concretizzarsi in un’ulteriore scommessa. Un’evoluzione continua per affrontare al meglio le sfide dei tempi. L’università è ancora la fabbrica del futuro? Se lo chiese il rettore Franco Anelli nel discorso di inaugurazione dell’anno accademico del centenario, e così rispose: «Le università esistono per dare un futuro ai giovani attraverso la conoscenza e assicurare così la continuità di una civiltà».
Ecco allora che la Cattolica guarda al futuro ancorata alle radici, a quelle persone che sono autentici testimoni da seguire: san Paolo VI, il pontefice bresciano che fu timoniere del Concilio Vaticano II e che sognava la civiltà dell’amore; il beato Giuseppe Tovini, laico che pensava un’Università Cattolica già sul finire dell’Ottocento; la beata Armida Barelli, fondatrice dell’Università Cattolica, beatificata lo scorso 30 aprile da papa Francesco.
Le reliquie dei santi e dei beati verranno collocate nell’altare della cappella del campus dopo il rito di dedicazione che si svolgerà lunedì prossimo. La nuova cappella «La casa della sapienza» (domus sapientiae) è stata costruita sul progetto teologico-liturgico di mons. Giuliodori e da quello architettonico di Flavio Cassarino. «L’idea guida teologico-liturgica, che ha ispirato la realizzazione della nuova cappella - spiega mons. Giuliodori -, è quella di un luogo dove si è condotti dalla parola di Dio all’incontro con la Sapienza, che nella Bibbia è la personificazione di Dio e della sua opera. Il percorso si snoda su tre passaggi accompagnati dalle rappresentazioni artistiche del maestro Federico Severino».
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