Caramel, il forno che recupera il 90% del litio dalle batterie

Parte progetto lanciato dall’Università degli Studi di Brescia, sotto la guida di Elza Bontempi, finanziato da Fisa con 1 milione di euro
La docente e ricercatrice dell'Università di Brescia Elza Bontempi - © www.giornaledibrescia.it
La docente e ricercatrice dell'Università di Brescia Elza Bontempi - © www.giornaledibrescia.it
AA

Trasformare le batterie esauste in miniere di litio, cobalto e altri materiali strategici: è l'obiettivo di Caramel, il progetto lanciato oggi, sotto la guida di Elza Bontempi, dell'Università di Brescia, per lo sviluppo di un innovativo forno a livello industriale capace di recuperare il 90% del litio di ogni batteria, senza usare acidi inorganici e riducendo i consumi energetici del 50%.

«I risultati ottenuti da precedenti nostre ricerche ne hanno dimostrato la fattibilità scientifica», ha detto Bontempi. «Ora con l'avvio di Caramel, diamo il via alla fase successiva: la progettazione e la realizzazione nei prossimi tre anni di un impianto pilota, ovvero di un forno a microonde dedicato e ottimizzato per lo sviluppo di questa tecnologia innovativa».

Il progetto

Acronimo di New Carbothermic Approaches to Recovery Critical Metals from Spent Lithium-Ion Batteries, Caramel è stato finanziato dal Ministero dell'Università e della Ricerca con oltre 1 milione di euro dal Fondo Italiano per le Scienze Applicate.

Il progetto punta a trasformare le batterie esauste in una sorta di miniera da cui estrarre litio, cobalto e altri elementi strategici a costi inferiori rispetto alle tecnologie esistenti, con una migliore efficienza – tra cui il recupero di oltre il 90% di litio contenuto nelle batterie esauste – riducendo il consumo energetico di oltre il 50%, e abbattendo l'impatto ambientale. «Questo perché – ha aggiunto Bontempi – il processo di estrazione grazie al forno a microonde elimina la necessità di dover usare acidi inorganici commerciali, limitando così l'utilizzo di sostanze inquinanti».

Verso l’impianto pilota

Dopo i primi studi completati con successo in laboratorio i ricercatori di Brescia puntano ora con Caramel alla realizzazione di un impianto pilota e raggiungere un livello di scalabilità della tecnologia pari a Trl 6, ossia un livello di maturità definita come «Tecnologia dimostrata in ambiente (industrialmente) rilevante». Inoltre, Caramel si inserisce in una strategia europea definita dal Critical Raw Materials Act che punta ad ottenere dal riciclo almeno il 25% del fabbisogno continentale e ridurre così la dipendenza dall'estero di materiali strategici come il Litio.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato

Icona Newsletter

@Tecnologia & Ambiente

Il futuro è già qui: tutto quello che c’è da sapere su Tecnologia e Ambiente.