Alloggi universitari a Brescia: «Posti letto insufficienti»

Lo ha detto ieri il consigliere Pd Andrea Curcio, che ha sottoposto un’interrogazione alla Giunta. Entro fine anno all’ex Ca’ Nöa saranno aggiunti 98 posti, mentre lo spazio ricerca e didattica Porta Pile sarà completato a settembre
Alloggi per gli studenti, in arrivo 98 posti
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Sulla carta (sommando anche l’offerta privata) sono certamente di più rispetto a una manciata di anni fa. Ma sono altrettanto certamente sempre più cari (il costo medio di un posto letto è di 431 euro) e, soprattutto, non sono ancora abbastanza. Eppure, di realizzare ulteriori alloggi universitari in città per il momento non se ne parla.

A puntare i riflettori del Consiglio comunale sul tema della residenzialità per gli studenti universitari è stato il consigliere del Pd Andrea Curcio, che attraverso un’interrogazione ha chiesto alla Giunta una fotografia non solo della situazione attuale, ma anche degli scenari futuri, specie a fronte dei fondi per le residenze studentesche messi a disposizione dal Ministero dell’Istruzione. «Il numero di posti letto negli studentati del nostro ateneo è insufficiente, come denunciato dagli studenti stessi. Sono in corso interlocuzioni, con le Università o con operatori privati, per fare fronte a questa esigenza?» chiede Curcio. Salvo l’operazione già prevista e in corso alla ex Ca’ Nöa, che aggiungerà «a breve» (entro fine anno) altri 98 posti letto, no.

Spiega il vicesindaco Federico Manzoni, titolare della delega all’Università: «Brescia è tra le migliori rispetto alla media nazionale. Certo è che il trend delle nuove immatricolazioni ha messo in evidenza l’esigenza di aumentare l’offerta. Le due Università, Statale e Cattolica, non hanno in programma a breve ulteriori investimenti in questo senso: per quanto riguarda i progetti presentati nei mesi scorsi, o non sono stati ammessi o sono stati giudicati idonei ma sono in attesa di un rifinanziamento». Per quanto riguarda il fondo Miur, l’Università degli Studi «ha valutato di non accedere perché il contributo non consentirebbe di garantire la sostenibilità nel lungo periodo».

Le novità

Le progettazioni su cui gli atenei si sono concentrati – come ha ricordato il vicesindaco – riguardano invece le infrastrutture sportive, come la piastra del compendio Isu di via Branze (dove si stanno completando i lavori per gli spogliatoi), e nuovi spazi dedicati alla didattica e alla ricerca, come nel caso dell’operazione Porta Pile. Il nuovo edificio che ospiterà uffici e aule dell’Università era stato ceduto dal Comune all’ateneo nel 2004 e si trova a pochi passi da via San Faustino: il cantiere, stando all’ultima road map, dovrebbe essere ultimato per settembre.

Qualcosa di nuovo si muove invece sul fronte delle scuole delle arti. «Gli istituti Afam (Alta formazione artistica, musicale e coreutica e, quindi, le due Accademie di belle arti e il Conservatorio di musica) hanno una platea ancora più ampia, perché attirano competenze da tutto il mondo – dice Manzoni –. Per questo stanno ragionando sulla possibilità di convenzionarsi con strutture già esistenti per offrire agli iscritti tariffe agevolate».

Nel frattempo la Loggia sta lavorando a un Protocollo d’intesa che, conclude il vicesindaco, «veda coinvolte le cinque realtà universitarie bresciane per una mutua collaborazione e cooperazione sul fronte dell’accesso ai servizi, dalla mensa fino alla questione posti letto». 

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