A Samuele Faini il premio in memoria dell’ingegner Mario Borghi
L’Università degli Studi di Brescia ha consegnato questo pomeriggio un premio di laurea di 6000 euro dedicato alla memoria dell’ingegnere Mario Borghi, che fu tra le altre cose ingegnere capo della Provincia di Cremona e presidente dell’Ordine degli ingegneri cremonese, scomparso a 97 anni nel 2023. Una somma finanziata dalla famiglia di Borghi, in collaborazione l’Ordine degli ingegneri di Cremona, per ricordarlo tra le nuove generazioni quale «esempio nobile di dedizione alla categoria ed al lavoro».
Lo studente premiato
Il premio era destinato ai laureati magistrali dell’anno accademico 2022/2023 in Ingegneria civile dell’Università Statale di Brescia che avessero svolto una tesi sulle nuove costruzioni civili o sul ripristino di quelle esistenti, con voto non inferiore a 100 su 110. A spuntarla, su sei candidati, è stato Samuele Faini, laureatosi lo scorso marzo con una tesi da 110 e lode sulle strutture in muratura, con relatore il professor Fausto Minelli. Il premio gli è stato consegnato dal rettore dell’Università degli Studi di Brescia Francesco Castelli, dalla figlia di Mario Borghi, Anna Francesca, dal docente di Tecnica delle costruzioni all’UniBs Giovanni Plizzari e dal presidente dell’Ordine degli ingeneri di Cremona Adriano Faciocchi. «Cercherò di seguire le orme di questa figura che ha dato tanto al suo territorio», ha detto il premiato Faini.
La borsa di studio
«L’Ordine ha accolto con piacere l’intenzione dei figli di Mario Borghi di intitolargli una borsa di studio – ha spiegato Adriano Faciocchi –. Gli ottimi rapporti con il professor Plizzari e il dipartimento di Ingegneria dell’Università di Brescia hanno consentito di attivare il premio. Borghi era una persona con un tratto umano bellissimo che ci piace veder replicato nelle nuove generazioni». Un’iniziativa «di successo» secondo il professor Plizzari: «Abbiamo avuto sei domande di studenti particolarmente brillanti, il premio è stato riconosciuto all’unanimità dalla commissione. La famiglia è stata generosa, 6000 euro sono una cifra consistente».
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