Cultura

Visto Usa negato a Zerocalcare: «Sono stato in Siria nel 2015»

Gli Stati Uniti hanno negato il visto a Zerocalcare, al secolo Michele Rech, uno dei fumettisti più noti d’Italia
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Gli Stati Uniti hanno negato il visto a Zerocalcare, al secolo Michele Rech, uno dei fumettisti più noti d’Italia. A raccontare quanto accaduto è lui stesso su Fb, piazzando sul proprio profilo una delle sue vignette.

All’interno della vignetta Zerocalcare ha inserito la comunicazione con cui l’ambasciata gli conferma la ricevuta di pagamenti per il visto ma al temo stesso lo avverte che «l’autorizzazione a recarsi negli Stati Uniti ai sensi del Visa waiver Program non è stata concessa». «Il motivo», aggiunge il fumettista, «è che sono stato in Siria e in Iraq nel 2015».

La presenza di Zerocalcare era prevista al New York Comicon: «C’avevate presente che domani dovevo andare a New York a fare disegnetti al New York Comicon, la conferenza alla Columbia,e
tutta quella roba fichissima che pareva una gag? - chiede retoricamente il fumettista su Facebook- Ecco, famo che è stata tutta una gag, va. Meno male che abito a Rebibbia che è sempre meglio di niente».

Zerocalcare aggiunge alla sua colorita vignetta un «disclaimer per tutti quelli laureati in Scienze della Sapientologia postuma dei commenti su Facebook: sì, scopro ora che c'era un altro modo di ottenere un visto speciale previo colloquio personale in ambasciata, su appuntamento, con giorni di anticipo. Ma io dovevo partire domani e domenica il Comi Con finisce, quindi mi attacco».

 

 

Il visto Esta consente ai viaggiatori che vogliano recarsi negli Stati Uniti di farlo senza bisogno di un normale visto turistico. «Coloro i quali - si legge sul sito della Polizia di Stato- hanno viaggiato in Libia, Somalia, Yemen, Sudan, Siria, e Iraq dopo l’1 marzo 2011 devono fare domanda di visto USA in quanto non possono registrarsi con Esta».

Dopo qualche ora, visto il clamore suscitato dal suo tweet di denuncia, Zerocalcare ha pubblicato
un altro cinguettio in romanesco. «Regà me piacerebbe fa l’eroe del popolo respinto dagli Usa, ma la realtà è un banale mix tra le loro regole del c... E io che so un faggiano». Insomma il fumettista ha, almeno in parte, ammesso l’errore.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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