The Floating Piers: con il film un altro ponte verso il mondo
Sarà un po’ come essere lì. Di nuovo. Sul ponte. La frenesia delle settimane precedenti: le passerelle assemblate in gran segreto, la stoffa giallo dalia calata dagli elicotteri, gli attimi interminabili stipati fra la folla prima dell’inaugurazione che poi inaugurazione non è stata. L’entusiasmo di quei sedici indelebili giorni, conditi dalla gioia espressa in tutte le lingue del mondo, dai flash, dalle telecamere... E, ovvio, anche la fase «post»: con lo smontaggio, l’arrivederci, l’addio. Dopodomani si disvela «Walking on water», il film su The Floating Piers di Christo. Ovvero: il Sebino sul grande schermo. Il debutto avviene, fuori concorso, al prestigioso Locarno Festival, in Svizzera. Tre le proiezioni in programma per la pellicola firmata dal regista bulgaro Andrey M Paounov: alle 16.30; sabato alle 9 e alle 16.15.
Paounov ha concentrato in 100 minuti mesi e mesi di progettazione e lavoro, sommati ai 16 giorni di apertura: impresa ardua, che Christo stesso aveva annunciato. Lo diceva sempre, l’artista. The Floating Piers non è solo la passerella, l’installazione su cui si cammina dal 18 giugno al 3 luglio 2016.
The Floating Piers è anche scatti, riprese, libri, film.
Ed eccolo, il lungometraggio, con immagini a colori e in bianco e nero. Si legge nelle note diffuse dal festival di Locarno: «"Walking on Water" presenta la costruzione di una delle opere d’arte più grandi che siano mai state realizzate, tratteggiando il ritratto di un uomo che privilegia l’esperienza viscerale rispetto alla demagogia. Sullo sfondo di questa epica follia - le complesse trattative a metà fra arte e politica, le sfide ingegneristiche, gli incubi logistici, per non parlare della pura forza della natura, illustrata da vedute a volo d’uccello e riprese in stile fly-on-the-wall - vediamo dispiegarsi il sogno di un artista e ci avviciniamo all’uomo che lo insegue: Christo».
Giubbotto rosso. Per i lacustri, bastano queste poche righe di descrizione per essere già lì. Ancora lì. Sul ponte. Perché il film (ed a Locarno verranno annunciate successive proiezioni) lo vorranno vedere tutti, i sebini: Monte Isola e Sulzano unite, il via vai mai visto e che mai si rivedrà, Christo che s’affaccia con il giubbotto rosso, i turisti che scoprono un angolo d’Italia mai guardato prima. Nessuno se lo vorrà perdere, sul lago, il film. Ma vuoi mettere averlo vissuto?
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