Sanremo 2022, Amadeus: «Voglio sia il Festival della gioia»
Un Sanremo per evadere, con leggerezza. Un Sanremo di gioia. Per innamorarsi. Per offrire al pubblico risposte a bisogni primari in tempi difficili. Il Festival di tutti e per tutti. Così è stata presentata la settantaduesima edizione del Festival, in scena all’Ariston da martedì 1 a sabato 5 febbraio (diretta su Rai1, in prima serata).
Hanno illustrato il progetto il direttore artistico Amadeus, Stefano Coletta (direttore di Rai1), Alberto Biancheri (sindaco di Sanremo), Adriano Battistotti (presidente del Casinò di Sanremo) e Claudio Fasulo (vicedirettore Rai1). In gara il cantautore bresciano Blanco, in coppia con Mahmood, con il brano «Brividi».
«Desidero sia il Festival della gioia», ha esordito Amadeus, che ha poi risposto alla raffica delle domande dei giornalisti. Partendo dal «caso Irama» dello scorso anno: l’artista andò in onda attraverso una registrazione, perché positivo e in perenne isolamento («spero davvero non accada più, ma in caso bisognerà prepararsi con un video adatto»).
Su Fiorello di nuovo al suo fianco: «Lo scorso anno è stato eroico, e il suo lavoro è stato sottovalutato date le circostanze. Far ridere in una sala vuota è quasi impossibile. Rosario si è speso in modo incredibile. Ero quasi convinto che non sarebbe tornato, ma ad agosto l’ho "stressato" durante le vacanze che facciamo insieme. Fino alla settimana scorsa, tuttavia, pensavo che non mi avrebbe raggiunto. Avevo fatto preparare una sua sagoma...». L’ospite sportivo? «Non è scontato che ci sia, ma a me piacerebbe».
Amadeus ha poi ricordato l’effetto di «amplificazione» che l’Ariston possiede. Così, oltre alla musica, il teatro sanremese «deve poter trasmettere forza, speranza e positività. Chiunque sale sul palco può portare qualcosa che fa bene a tutti». Gli ospiti? «Si concretizzano giorno per giorno, stiamo lavorando a più idee (girano i nomi di Mengoni, Venditti e De Gregori, ndr). La settimana non è completata». Il direttore artistico ha poi sottolineato l’incredibile successo dei Maneskin, oggi star su scala mondiale dopo la vittoria di Sanremo 2021, e quella all’Eurovision Song Contest, «paragonabile solo a quello di Modugno».
Nel caso in cui Amadeus contragga il Covid... «non esiste un piano B: state tutti qua altri dieci giorni e aspettate che io guarisca», scherza il conduttore.
Stefano Coletta ha ricordato che «intrattenimento e pandemia sono un ossimoro». Eppure, «questo ci ha dato grande tenacia. La situazione dello scorso anno era più drammatica sul piano della virulenza della pandemia, ma adesso conosciamo meglio ciò che accade». La Rai e la macchina di Sanremo sono quindi «emozionati e pronti, e condividono il desiderio di dare alla platea televisiva uno spettacolo che soddisfi i gusti più diversi. Senza alcuna formalità affermo che il lavoro di selezione musicale compiuto da Amadeus in questi tre anni propone l’espressione massima del Festival di Sanremo, che può davvero incontrare il favore di tutti. Le canzoni di quest’anno seguono i nostri bisogni primari: incontrarsi, danzare, innamorarsi. Queste canzoni accompagneranno tempi che cercano leggerezza, ma non nel segno del disimpegno. Consegneremo agli italiani cinque serate di evasione. Questo è il nostro mandato. Ho osservato le prove, e la chiave di lettura è l’unione tra vecchie glorie e nuove leve. Ho percepito memoria e futuro, uniti, per fare qualcosa di bello. Non mancherà un registro anche provocatorio, nuovo, attraverso le cinque donne che animeranno le serate con Amadeus».
Si tratta di Ornella Muti («icona del cinema», commenta Amadeus), Lorena Cesarini («una promessa»), Drusilla Foer («fantastica»), Maria Chiara Giannetta («semplice, diretta, spontanea») e Sabrina Ferilli («grande attrice, ironica, divertente, e poi piace ai tutti»). Sempre versante femminile, sono state annunciate le presenze in qualità di ospiti di Anna Valle, e di Margherita Mazzucco e Gaia Girace, protagoniste della serie «L’amica geniiale».
Fasulo, dal canto suo, si è limitato a un lungo elenco di ringraziamenti dedicati ai responsabili di supporti, strutture, redazioni e progetti paralleli legati a questo Festival.
Una certezza? Le serate saranno lunghe. «Con me lo spazio del DopoFestival è inglobato nel Festival. Non finiremo prima dell’una e mezza», la chiosa di Amadeus. Insomma, prepariamoci...
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