Cultura

Perché Alberto Angela è Alberto Angela

Divulgatore televisivo da sei milioni di spettatori e idolo dei social, dove viene consacrato come icona sexy. Un po' di storia
Alberto Angela al Capitolium - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
Alberto Angela al Capitolium - Foto Pierre Putelli/Neg © www.giornaledibrescia.it
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«Col furgone in tangenziale andiamo a divulgare». Alberto Angela, impegnato ieri a Brescia per le riprese di una puntata di Ulisse, è uno dei personaggi più popolari del web dove, a 54 anni, è stato incoronato uomo più sexy del momento. Con un po' di imbarazzo da parte sua, come ha confessato al quotidiano La Repubblica commentando la spudorata pagina Facebook sulla sua virilità: «Mi sono messo a ridere. L'aspetto sexy mi ha sorpreso: se può servire alla cultura va bene, rimanendo nel buongusto e nel buon senso».

 

 

Certo, perché al di là dell'impazzare dei fan sui social, Alberto Angela alla cultura ci crede davvero e il suo curriculum parla per lui. Figlio di Piero Angela e di Margherita Pastore, è nato a Parigi nel 1962. Si è laureato all’università La Sapienza di Roma in Scienze naturali, specializzandosi successivamente in paleontologia in università prestigiose degli Stati Uniti come Harvard, Columbia, Ucla. 

Finiti gli studi, ha viaggiato per il mondo, impegnato in ricerche e scavi, finché la tv svizzera gli ha chiesto di presentare al grande pubblico il suo lavoro di ricercatore. Non immaginava di fare televisione, c'era già il padre Piero come volto noto del piccolo schermo. E invece i servizi hanno funzionato e sono diventati un programma, «Albatros», sbarcato su Telemontecarlo.

Correvano i primi anni Novanta quando è scattata l'escalation inarrestabile: «Il pianeta dei dinosauri», «Superquark», «Viaggio nel Cosmo», «Passaggio a Nord Ovest» e «Ulisse», in onda su Rai3 dal 2000 e vincitore del Premio Flaiano per la televisione nella prima edizione. 

Per l’ideazione e la scrittura dei suoi programmi è stato importante l’apporto del padre Piero Angela, fonte d'ispirazione sin dall'infanzia: «Abbiamo fatto tanti viaggi in famiglia - ha raccontato a Repubblica -, ma le storie più belle erano quelle di papà, le sue avventure: ascoltarlo era un po' come leggere Salgari. Ha cominciato che non c'era la televisione ed è ancora in prima serata: è un patrimonio».

 

 

Per padre e figlio fare televisione è un compito importante, ben diverso da una semplice occasione di intrattenimento. Alberto Angela si definisce un ricercatore prestato agli schermi, il cui compito consiste «nel tradurre la ricerca scientifica nel linguaggio accattivante richiesto dalla divulgazione televisiva».

Al giornalista della Stampa che gli ha chiesto quale fosse il motivo, secondo lui, del successo incredibile dei suoi programmi, il conduttore ha risposto con un elogio agli italiani: «Non c'è nessun Paese che mette programmi di divulgazione in prima serata di sabato. Questo significa due cose. Da una parte c'è la qualità del programma. E dall'altra c'è la gente che lo guarda. Il pubblico italiano è un pubblico attento: un pubblico che vuole conoscere, che vuole sapere. Non si adagia sulle spiegazioni. È molto attivo».
 
Ma la gente non lo segue solo sulla Rai, anzi, il successo clamoroso degli Angela imperversa sui social, dove fioccano pagine di fan dai nomi come «Piero Angela noi ti obbediamo», «Vogliamo Alberto Angela Ministro dei Beni culturali» a «Rimanere a casa il sabato sera per guardare Ulisse con Alberto Angela», più tutti i post che lo consacrano icona sexy. Soggetto di una marea di meme, Alberto Angela è anche diventato un idolo-santino degli studenti, che postano la sua immagine beneaugurante prima degli esami. 

 

 

Alberto Angela, sposato e padre di tre figli, piace perché sa parlare di tutto con l'impeccabile stile paterno, sobrio, disinvolto ed educato ed è un caso raro - in televisione e non - di un uomo di cultura capace di trasmettere le sue conoscenze con passione parlando il linguaggio di tutti. Un personaggio entrato nelle nostre case attraverso la televisione e diventato un’icona dei social al pari di Gianni Morandi o Enrico Mentana, anche se con una sfumatura diversa. Mentre Morandi e Mentana sono attivi su Facebook, Alberto Angela è protagonista inconsapevole di un movimento che lo esalta, trasfigurandolo e rendendolo super pop. E quando il suo programma Stanotte a San Pietro lo scorso dicembre raggiunse i sei milioni di spettatori in prima serata su Rai1, col 25% di share, il risultato venne accolto come un trionfo dai suoi fan. Gli e le «angelers», come vengono chiamati, annidati ormai ovunque. 

 

 

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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