Cultura

Paul Mellory, la sua musica e gli amici in un video

A quasi un anno dalla scomparsa emerge il materiale al quale il musicista bresciano stava lavorando con la band. il 10 gennaio serata in Latteria
Paul Mellory - © www.giornaledibrescia.it
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Il 14 dicembre 2018 Paolo Comini, per tutti Paul Mellory, compiva 43 anni. Musicista bresciano conosciutissimo e amato da tutti grazie a un carattere buono, espansivo e generoso, stava lavorando con la propria rock band al nuovo disco. Al suo fianco l’amico fraterno Paolo Blodio Fappani. Con voglia e intraprendenza, nell’ultimo decennio il gruppo aveva inciso e pubblicato vari album e aveva girato l’Europa a suon di concerti a bordo del fedele van bianco, messo a disposizione dello stesso Paul. La band si chiamava Seddy Mellory. L’incisione del nuovo capitolo discografico stava seguendo un processo non semplice, anche a causa delle nuove sonorità che il gruppo stava sperimentando. Il progetto aveva preso il nome di The Great Inferno. Ma la mattina del 10 gennaio del 2019 Paul non si è svegliato. È stato strappato alla vita e a un esercito di amici da un malore, nella notte. 

A un anno di distanza Paul verrà ricordato alla Latteria Molloy di via Ducos, in città, con la serata di presentazione di quel disco, che partendo dalle prime take e dalle intuizioni che vedono protagonista lo stesso Comini, è stato poi sviluppato e portato a termine, grazie anche all’aiuto di molti amici musicisti, non solo bresciani. Tra questi, anche Omar Pedrini. In cabina di regia, Ronnie Amighetti. L’album s’intitola All The While White Collides With Black. Tutto il progetto, ovviamente, è in onore di Paolo. La serata è in programma il 10 gennaio 2020, ma già da oggi è possibile guardare il video della prima traccia estratta dall’lp. Il titolo è When I die I'll be a ghost

La band ricorda Paul con un lingo scritto, qui ne riportiamo una parte: «Non pensavamo di aver tante lacrime da strizzare fuori dall’anima e tanti abbracci stretti da cercare e scambiarci per riuscire ancora a stare in piedi. 
Non è il disco che avrebbe dovuto essere. E’ un disco di assenza incolmabile, il tentativo di ricucire un buco nero nell’esatto istante in cui ti sta risucchiando e sbattendo in un’altra dimensione. L’assurdo di un disco in gran parte senza Paul in una dimensione parallela senza Paul, eppure pregno delle sue intuizioni, stravaganze, del suo umorismo, del suo sguardo sull’esistenza. Abbiamo vissuto, affrontato, coccolato questo paradosso, appesi ai fili di emotività che chiunque ruota attorno a questo disco ci ha donato in nove mesi di lavorazione, fili con i quali abbiamo imparato a trasformare una ferita aperta in una cicatrice evidente.
Dieci. Uno.
Dieci. Gennaio.
Blodio - Miki - Ronnie»

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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