Cultura

National Geographic: i dolori di nostra madre Terra

La produzione di 8 documentari che illustrano alcuni aspetti dei cambiamenti climatici: dalla deforestazione alla siccità
La modella brasiliana Gisele nella Foresta Amazzonica - © www.giornaledibrescia.it
La modella brasiliana Gisele nella Foresta Amazzonica - © www.giornaledibrescia.it
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Scienza e volti famosi; informazione e personaggi dello show-business: il futuro della Terra passa anche dall’infotainment che National Geographic propone sul suo canale tv in questo aprile che il 22 ha celebrato la Giornata Mondiale della Terra. Col titolo complessivo di «Earth Month», il Mese della Terra, National Geographic e Nat Geo Wild (canali 403 e 409 di Sky) dedicano ai temi ecologici numerosi documentari e trasmissioni, fra cui spiccano gli 8 speciali «Il futuro della Terra», in prima visione il sabato alle 21.55 sul canale Nat Geographic. Una produzione che - a riprova sia della serietà scientifica dei contenuti sia dell’accattivante forma di narrazione spettacolarizzata - nel 2014 ha vinto l’Emmy Award, l’oscar della tv americana, come Miglior serie non fiction.

Gli otto documentari illustrano e approfondiscono alcuni aspetti pericolosissimi dei cambiamenti climatici in corso: dalla deforestazione all’innalzamento dei mari, dallo scioglimento dei ghiacci alla siccità, dagli uragani all’estinzione di specie animali. Tutte cose che il neo-presidente americano Donald Trump ha bollato come «fantasie», anche ordinando la cancellazione del «Clean Power Plan» di Obama, che imponeva restrizioni alle emissioni industriali e la riduzione del numero di centrali a carbone altamente inquinanti. E rifiutando di firmare la Dichiarazione congiunta sul clima al recente G7 dell’Energia, a Roma.

+Un’insensibilità ecologica che cozza contro ogni conoscenza scientifica. Segno che non aveva torto la giornalista e attivista ecologista canadese Naomi Klein quando nel 2014, nel saggio «Una rivoluzione ci salverà» (Rizzoli) scriveva che «non è l’uomo ad avvelenare il clima, ma il modello economico del neoliberismo all’insegna di individualismo e consumismo». Lo stesso Papa Francesco, nell’enciclica «Laudato si’» l’anno scorso ha scritto: «... crisi ecologica che è una conseguenza drammatica delle attività incontrollate dell’uomo che attraverso uno sfruttamento sconsiderato della natura rischia di distruggerla e di essere a sua volta vittima di siffatta degradazione».

Intanto si avvicina il trentennale della risoluzione approvata all’unanimità il 6 dicembre 1988 dall’Assemblea Generale dell’Onu su «Tutela del clima globale per le generazioni presenti e future dell’umanità», da cui sono poi discesi i passaggi della Convenzione sui cambiamenti climatici (1992), il Protocollo di Kyoto (1997) e l’Accordo di Parigi (2015), tutti ribadendo il drammatico peso che la mancata diminuzione o, peggio, l’aumento di emissioni di anidride carbonica in atmosfera, implicano: un catastrofico CO2 effect che, tra l’altro, ha reso il 2016 l’anno più caldo della Storia.

La serie tv «Il futuro della Terra» è un’occasione per meditare sui pericoli che incombono sul pianeta e sull’umanità. Sono scesi in campo, nei documentari, protagonisti-testimonial famosi come il conduttore tv David Letterman, la top model Gisele Bundchen, attori come Arnold Schwarzenegger e Sigourney Weaver, oltre che giornalisti ed esperti. Dopo aver trattato, nei primi 3 episodi, temi come l’estinzione di specie animali; il mercato energetico (valore globale 6 miliardi di dollari) e alternativa solare in India e Florida e Nevada; le aree costiere che rischiano d’essere sommerse entro fine secolo e tornado scatenati dall’innalzamento della temperatura, l’Earth Month si concluderà il 29 aprile con l’episodio «Migranti per sopravvivere».

Ma a maggio proseguirà con: «Alimentare la guerra» (6/5), in cui Arnold Schwarzenegger (produttore esecutivo dello speciale) e la modella brasiliana Gisele Bundchen visiteranno Medio Oriente e Foresta Amazzonica in cui la deforestazione, dopo un decennio sotto controllo, è ripresa. Il 6° episodio, il 13/5, vedrà l’attore Joshua Jackson (ex di «Dawson’s Creek») parlare di «Oceani al collasso». Mentre «L’energia del futuro» e «Guerra al carbone» (con le attrici America Ferrera e Sigourney Wwaver), il 20 e 27 maggio, chiuderanno la serie. Da vedere; per capire e, soprattutto, non dimenticare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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